Cerca

MAPPANO. Io, precaria della scuola

MAPPANO. Io, precaria della scuola

Il nuovo anno scolastico è alle porte. E se da una parte ci sarà

emozione per migliaia di bambini che per la prima volta siederanno tra i banchi di una scuola, dall’altra c’è tensione e preoccupazione per le sorti di altrettante migliaia di docenti che stanno insegnando pur avendo solamente il diploma magistrale.

Colpa di una sentenza del dicembre scorso del Consiglio di Stato, che ha segnato il futuro di 80mila docenti che non potranno più avere una cattedra di ruolo ma solamente insegnare tramite il sistema delle supplenze. Fino a oggi, invece, i docenti precari con diploma magistrale potevano entrare nelle così dette “Graduatorie a Esaurimento”, così come aveva sentenziato il Tar nel 2012, riconoscendo il valore abilitante del diploma.

D’ora in poi, però, tutto tornerà come prima e questi docenti finiranno nelle temute “Graduatorie di istituto”.

Un problema che tocca anche insegnanti della nostra zona, come Elena Melotti, 40 anni, di Mappano.

La Melotti, che ha iniziato la sua carriera di docente nel 2007 in provincia di Alessandria, dividendosi tra scuola dell’Infanzia e scuola Primaria - poi il trasferimento a Mappano, dove attualmente insegna, nell’istituto comprensivo “Giovanni Falcone” - è stata tra le prime a ricorrere nel 2014 contro questa decisione.

E dire che nel 2015 la giustizia ci aveva dato ragione - spiega - permettendoci di entrare nelle graduatorie a esaurimento, anche se in via cautelare. Per noi era stata una liberazione, una vittoria. Visto che anche i ricorsi al Tar erano stati tutti positivi”.

Tant’è che nel febbraio del 2016 era arrivata la nomina di ruolo con valore retroattivo a partire dal settembre 2015. Ma nel dicembre 2017, il Consiglio di Stato smentisce sé stesso e fa dietrofront, stravolgendo la vita di 80 mila persone.

In adunanza plenaria, il Consiglio di Stato, dopo l’udienza tenutasi il 15 novembre, ha pubblicato il 20 dicembre sentenza definitiva

smentendo sé stesso e negando il diritto dei docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 all’inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento. Dopo ben cinque sentenze ottenute dall’Anief (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori, è un’associazione sindacale italiana fondata a Palermo) ed emanate dallo stesso organo giudicante, che dava piena ragione a oltre 2 mila ricorrenti, il Consiglio di Stato ha deciso per un dietrofront su tutta la linea”.

E ora il futuro suo e di tanti colleghi è appeso ad un filo: “Il Decreto Dignità parla chiaro. Appena la sentenza entrerà in vigore, il nostro contratto verrà trasformato da indeterminato a supplenza fino al 30 giugno. Noi rimarremo in carica fino a quella data per salvaguardare la continuità didattica. Poi dovremo sostenere il concorso straordinario aperto sia ai diplomati magistrale che ai laureati in Scienze della formazione primaria con due annualità di servizio specifico e che verrà organizzato prima della conclusione del contratto. Con il rischio che da Mappano debba andare ad insegnare in un’altra zona dell’area metropolitana, anche se non è esclusa la possibilità di insegnare in un’altra provincia del Piemonte. Mettendo così in difficoltà la mia famiglia, visto che ho anche una bambina piccola. E come me altre migliaia di colleghi. E’ una situazione logorante, perché c’è in ballo il mio futuro lavorativo. Quello che vorrei è la stabilizzazione. Purtroppo, come spesso accade in Italia, le sanatorie ci sono ma non sono per tutti”.

Ma la Melotti è intransigente: “Nessuno di noi accetterà questa

sentenza. Siamo già pronti a battagliare per difendere il nostro futuro e il nostro lavoro. Il Miur, inoltre, dovrà rispondere anche presso i tribunali del lavoro per illegittima reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi di servizio stipulati su posti vacanti con docenti a cui è stato precluso l’accesso alle immissioni in ruolo tramite Graduatorie ad esaurimento. E, ovviamente, dovrà risarcirli del grave danno che stanno subendo da anni”.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori