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05 Settembre 2018 - 11:20
Più turismo in Canavese? Ci prova la Rete Museale AMI-Anfiteatro Morenico di Ivrea-, un sistema diffuso e permanente che mette in sinergia i piccoli musei del territorio garantendo un programma d’apertura certo e una soddisfacente accoglienza dei visitatori attraverso l’impiego di giovani. Questi ultimi, infatti, a seguito di un programma di formazione, si occuperanno di aprire e gestire i musei durante i weekend della stagione estiva.
E così, dal 7 luglio al 21 ottobre, tutti i fine settimana, saranno fruibili al pubblico l’Ecomuseo della Castagna di Nomaglio, il Museo della Civiltà Contadina di Andrate, la Bötega del Frèr di Chiaverano, l’Ecomuseo l’Impronta del Ghiacciaio di Caravino, il Museo all’Aperto Arte e Poesia “Giulia Avetta” di Cossano, il Museum Vischorum di Vische, il Museo dalla Saggina alla Scopa di Foglizzo, il Museo Didattico “Memorie del Tempo” di Perosa e il Museo “Nòssi Ràis” di San Giorgio, a cui si aggiungono la Casa della Resistenza e l’Ecomuseo “Storie di Carri e Carradori”, in provincia di Biella.
Il Museum Vischorum
La sede museale che vi presentiamo oggi è il ‘Mueseum Vischorum’, situato nel piccolo paese di Vische. Per l’occasione abbiamo parlato con il sindaco del comune, Federico Merlo, che ci ha illustrato la genesi del museo e cosa possiamo vedere al suo interno.
“Il progetto è nato circa quindici anni fa da una proposta del gruppo anziani con l’allora presidente Giuseppe Baro, in collaborazione con il sindaco Pignocchino”, ci spiega. “Si è deciso di cercare nel paese alcuni attrezzi antichi che ricordassero i nostri antenati: il materiale presente nel museo, infatti, è stato fornito dai vischesi che hanno messo a disposizione ciò che avevano in casa”.
Quello che possiamo vedere all’interno è un’interessante rassegna di oggetti novecenteschi di uso quotidiano, ma anche di attrezzi che venivano impiegati per la raccolta e la lavorazione della canapa. Questa pianta, ci spiega il sindaco, era di fondamentale importanza poiché impiegata per la realizzazione di molti tipi di tessuti, dai vestiti alle tovaglie.
“Inoltre”, aggiunge, “sono esposti alcuni degli oggetti usati da falegnami, muratori, agricoltori e molto altro. Per esempio, è possibile vedere anche parte del materiale scolastico in uso nel Novecento”, continua.
Tutti i manufatti sono, tra l’altro, organizzati all’interno della sede museale in specifiche aree tematiche.
Si tratta, quindi, di un vero e proprio museo etnologico che desidera valorizzare le tradizioni del passato vischese presentando una preziosa testimonianza della comunità che abitava questo territorio. Una comunità dedita all’agricoltura che, per lavorare, si serviva principalmente di strumenti locali.
Il museo, che prima veniva gestito dal gruppo anziani ed aperto su richiesta delle scolaresche o durante le feste di paese, “è rimasto chiuso per qualche anno a causa della mancata disponibilità di volontari. Con l’ingresso nella rete museale AMI, però, siamo riusciti a garantire nuovamente delle aperture sistematiche. Ci spiaceva proprio tenerlo chiuso”, precisa.
Sul ruolo di primo piano che l’esposizione permanente riveste per il comune, il sindaco afferma: “Per noi è fondamentale mantenere vivo il ricordo e la tradizione del nostro paese, per questo riteniamo il museo molto importante”.
Ricorda, infine, la posizione strategica della sede che si trova “a due passi dal lago di Candia” ed estende l’invito a visitare il museo a tutti, in particolare a coloro che “decidessero di trascorrere una giornata passeggiando attorno al lago, in quanto potrebbero cogliere l’occasione per scoprire qualcosa in più sulle radici del nostro territorio”.
Non ci resta, quindi, che recarci a Vische tutti i sabati dalle 15.00 alle 18.00, la domenica mattina dalle 10.00 alle 12.00 e nel pomeriggio dalle 15.00 alle 18.00, fino al 21 ottobre.
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