Nell’anno 990, l’arcivescovo di Canterbury Sigerico decise di intraprendere un lungo cammino verso Roma con un solo obiettivo: ricevere l’investitura da Papa Giovanni XV. Una volta ottenuto il prezioso riconoscimento, di ritorno dall’Urbe, l’arcivescovo inglese annotò su un diario tutte e settantanove le tappe del suo itinerario, lungo ben 1600 km. Il tracciato da lui indicato, percorso per secoli da migliaia di pellegrini, prende oggi il nome di Via Francigena di Sigerico e, nel 2004, è stato dichiarato ‘Grande Itinerario Culturale Europeo’ dal Consiglio d’Europa analogamente al Cammino di Santiago de Compostela, in Spagna. La strada indicata attraversa la Svizzera, la Francia, l’Inghilterra e ben otto regioni italiane. Tra queste ultime vi è anche il Piemonte con un tratto, in particolare, prettamente morenico-canavesano che copre 55 km. A gestire questa parte di tragitto è l’Associazione Via Francigena di Sigerico che, da dieci anni a questa parte, organizza diverse camminate per ripercorre i passi dell’arcivescovo inglese. Per capirne di più abbiamo parlato con Paolo Facchin, uno dei fondatori dell’associazione e attuale presidente. “Il tratto di cui ci occupiamo va dal ponte romano di Pont Saint Martin fino al confine con Viverone e copre due tappe della Via Francigena di Sigerico”, ci spiega. “Lavoriamo in sinergia con altri dieci comuni della provincia di Torino”, precisa, “organizzando, durante tutto l’anno, molte passeggiate e arrivando a percorrere tutto l’Anfiteatro Morenico a tappe”. “Generalmente”, continua, “prevediamo gruppi di cinquanta-sessanta persone per ogni uscita e, soprattutto d’estate, privilegiamo le e in montagna. Inoltre, organizziamo anche molte gite fuori zona, come a Pavia, Piacenza, ma anche in Svizzera e sulla Loira.” Per poter partecipare alle camminate è necessario diventare soci dell’associazione che si occupa, fra l’altro, anche dell’accoglienza pellegrini nella sede d’Ivrea. Come illustra Facchin: “A coloro che passano – tutti indicati, per comodità, col nome di pellegrini - diamo indicazioni e prenotiamo un posto letto per la notte. Inoltre, offriamo anche assistenza notturna. Il flusso di viandanti è in continua crescita”, commenta, “e si è calcolato che l’anno scorso siano stati in più di tremila a fermarsi ad Ivrea”. Si tratta di persone provenienti da ogni dove: dal Canada alla Nuova Zelanda, ma anche da Spagna, Francia, Russia e perfino Corea. “Solitamente coloro che si mettono in viaggio”, aggiunge, “hanno già percorso il Cammino di Santiago de Compostela e desiderano continuare il loro cammino”. Non mancano, tuttavia, anche giovani, famiglie con bambini e persone che si spostano in solitudine e chi, alla tradizionale camminata, preferisce la bici o il cavallo.
Paolo Facchin
“Una volta c’era molta diffidenza nei confronti di questi viandanti”, ci dice Facchin, “ma ora la gente li saluta e domanda loro da dove arrivano; si tratta di piccoli gesti che per i pellegrini significano tanto e fungono da incoraggiamento”. Tra le varie attività organizzate dall’Associazione Via Francigena di Sigerico, un occhio di riguardo è sicuramente destinato ai bambini e ai ragazzi: molte, infatti, le iniziative per le scuole medie ed elementari all’insegna di passeggiate in mezzo al verde, talvolta anche con pernottamento. “Percorrere la Via Francigena è sicuramente un’occasione per conoscere persone anche parecchio differenti da noi, ascoltare storie e, talvolta, emozionarsi”, conclude Facchin. “Tuttavia, è importante rimarcare come essa rivesta anche una notevole importanza per il nostro territorio in termini turistici”.
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