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31 Luglio 2018 - 14:57
Con Ettore Frola, recentemente scomparso all’età di ottantotto anni, si chiude un capitolo significativo della storia imprenditoriale di Settimo Torinese. Il suo nome rimane indissolubilmente legato alle vicende produttive della penna locale. Tutto cominciò durante il secondo conflitto mondiale allorché aprì, col fratello Sandro, un laboratorio in via Evangelista Torricelli per produrre artigianalmente stilografiche in celluloide. Quindi, finita la guerra, la vita di Frola subì un’improvvisa e inattesa accelerata. La storia è un po’ complessa, ma merita di essere narrata.
Dopo la metà del secolo scorso, l’industria della penna risultava ormai saldamente radicata nella realtà socioeconomica di Settimo Torinese. L’epoca dei minuscoli laboratori, moltiplicatisi in condizioni assai precarie, all’insegna dell’improvvisazione, durante il periodo bellico, si era definitivamente chiusa senza troppi rimpianti. Fu quello il contesto in cui, nel 1955, Sandro Frola, Piero Chicco, Fernando Lecce, Ermenegildo Gallone e Michelangelo Gippa si associarono, creando la Continental, ditta che, di lì a poco, avendo adottato un marchio d’impresa già depositato, si chiamò Universal. In una successiva fase di crescita dell’azienda, all’incirca nei primi anni Sessanta, l’Universal instaurò un proficuo rapporto di cooperazione con la Koral, ditta creata da Simone Chicco («Dino») e consolidatasi con l’adesione di Mario Ciriolo ed Ettore Frola.
La Continental o Universal fu la prima società che si costituì in Settimo per operare su scala decisamente ampia, come mai avevano fatto sino ad allora i «piumista» locali, in parte ancora vincolati da una visione piuttosto ristretta della realtà. La politica aziendale che l’ispirava muoveva dal presupposto che non fosse tanto importante per Settimo cercare di sconvolgere i mercati con articoli dalle caratteristiche assolutamente nuove, quanto offrire penne già «collaudate» e di buona qualità a prezzi inferiori rispetto alla concorrenza.
Nel 1959 Fernando Lecce uscì dall’Universal e iniziò a operare individualmente: la sua azienda si denominò Lecce-Prodotti Zaiss. Nel 1964 se ne andarono anche Ermenegildo Gallone e Michelangelo Gippa che fondarono la Saratoga, la quale poi mutò il proprio nome in Walker Pen.
L’uscita dei tre soci dall’Universal determinò importanti cambiamenti in seno alla società la quale, nel 1964, fu assorbita dalla Koral. Due anni dopo, il 17 ottobre 1966, quest’ultima si trasformò in Universal S. p. a. Sotto la guida esperta di Sandro Frola, del fratello Ettore e col contributo degli altri soci (Giovanni Ramella Votta, Giuseppe Chiatellino, Mario Ciriolo, Antonio Didoni e Giuliano Pagani), la nuova Universal consolidò le posizioni precedentemente raggiunte e conseguì grandi affermazioni con articoli quali la «Carioca» a dieci e a sei colori, la matita a sfera «Corvina» e le penne a feltro.
Intervistato una trentina di anni fa dall’autore di questa rubrica, Ettore Frola dichiarò: «Bisogna dare atto a mio fratello Sandro di aver creduto, fin dall’inizio, nella bontà della penna a dieci colori, prevedendo la risposta favorevole del pubblico. A molti, la cosa pareva quasi una follia. Invece pervenimmo a produrre centomila “Carioca” al giorno, non solo per il mercato italiano, ma anche per l’estero. Una pronta risposta del pubblico ottenemmo dal Canada. La Genoso di Settimo ci forniva quotidianamente un milione di refills: una quantità davvero impressionante».
Il resto è cronaca recente.
Con Ettore Frola, recentemente scomparso all’età di ottantotto anni, si chiude un capitolo significativo della storia imprenditoriale di Settimo Torinese. Il suo nome rimane indissolubilmente legato alle vicende produttive della penna locale. Tutto cominciò durante il secondo conflitto mondiale allorché aprì, col fratello Sandro, un laboratorio in via Evangelista Torricelli per produrre artigianalmente stilografiche in celluloide. Quindi, finita la guerra, la vita di Frola subì un’improvvisa e inattesa accelerata. La storia è un po’ complessa, ma merita di essere narrata.
Dopo la metà del secolo scorso, l’industria della penna risultava ormai saldamente radicata nella realtà socioeconomica di Settimo Torinese. L’epoca dei minuscoli laboratori, moltiplicatisi in condizioni assai precarie, all’insegna dell’improvvisazione, durante il periodo bellico, si era definitivamente chiusa senza troppi rimpianti. Fu quello il contesto in cui, nel 1955, Sandro Frola, Piero Chicco, Fernando Lecce, Ermenegildo Gallone e Michelangelo Gippa si associarono, creando la Continental, ditta che, di lì a poco, avendo adottato un marchio d’impresa già depositato, si chiamò Universal. In una successiva fase di crescita dell’azienda, all’incirca nei primi anni Sessanta, l’Universal instaurò un proficuo rapporto di cooperazione con la Koral, ditta creata da Simone Chicco («Dino») e consolidatasi con l’adesione di Mario Ciriolo ed Ettore Frola.
La Continental o Universal fu la prima società che si costituì in Settimo per operare su scala decisamente ampia, come mai avevano fatto sino ad allora i «piumista» locali, in parte ancora vincolati da una visione piuttosto ristretta della realtà. La politica aziendale che l’ispirava muoveva dal presupposto che non fosse tanto importante per Settimo cercare di sconvolgere i mercati con articoli dalle caratteristiche assolutamente nuove, quanto offrire penne già «collaudate» e di buona qualità a prezzi inferiori rispetto alla concorrenza.
Nel 1959 Fernando Lecce uscì dall’Universal e iniziò a operare individualmente: la sua azienda si denominò Lecce-Prodotti Zaiss. Nel 1964 se ne andarono anche Ermenegildo Gallone e Michelangelo Gippa che fondarono la Saratoga, la quale poi mutò il proprio nome in Walker Pen.
L’uscita dei tre soci dall’Universal determinò importanti cambiamenti in seno alla società la quale, nel 1964, fu assorbita dalla Koral. Due anni dopo, il 17 ottobre 1966, quest’ultima si trasformò in Universal S. p. a. Sotto la guida esperta di Sandro Frola, del fratello Ettore e col contributo degli altri soci (Giovanni Ramella Votta, Giuseppe Chiatellino, Mario Ciriolo, Antonio Didoni e Giuliano Pagani), la nuova Universal consolidò le posizioni precedentemente raggiunte e conseguì grandi affermazioni con articoli quali la «Carioca» a dieci e a sei colori, la matita a sfera «Corvina» e le penne a feltro.
Intervistato una trentina di anni fa dall’autore di questa rubrica, Ettore Frola dichiarò: «Bisogna dare atto a mio fratello Sandro di aver creduto, fin dall’inizio, nella bontà della penna a dieci colori, prevedendo la risposta favorevole del pubblico. A molti, la cosa pareva quasi una follia. Invece pervenimmo a produrre centomila “Carioca” al giorno, non solo per il mercato italiano, ma anche per l’estero. Una pronta risposta del pubblico ottenemmo dal Canada. La Genoso di Settimo ci forniva quotidianamente un milione di refills: una quantità davvero impressionante».
Il resto è cronaca recente.
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