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17 Luglio 2018 - 15:54
“Venite subito in via Provana a Leini. Sono al civico 21. Ho ucciso mia suocera con due martellate”.
I carabinieri della compagnia di Venaria, quando hanno ricevuto la chiamata, attorno alle 8.50 di giovedì, pensavano si trattasse di uno scherzo. Troppo lucido in quella telefonata. Secco. Preciso. Senza un attimo di incertezza.
Perché Severino Bergamini, 72enne pensionato, originario di Berra, in provincia di Ferrara, già a quell’ora era convinto di aver ucciso Adele Crosetto, 84enne di Leini. Ovvero la suocera.
Ma la morte sopraggiungerà solamente nel pomeriggio, in un letto della rianimazione dell’ospedale Cto di Torino. Troppo gravi le ferite. Troppo gravi i traumi alla testa e al volto, figli di quelle due martellate che l’uomo le ha sferrato mentre era a letto. E subito dopo che sua moglie era andata a fare la spesa, come di consuetudine.
Perché genero e suocera vivevano, anche se in alloggi diversi, nello stesso cascinale. Da una parte lui con sua moglie. Da un’altra parte la cognata di lui con la sua famiglia. Infine la vittima, in un altro appartamento, che ogni giorno aveva bisogno di assistenza, visto che non deambulava più dallo scorso mese di febbraio e le sue condizioni di salute peggioravano di giorno in giorno.
Le due sorelle, anche se accudivano l’anziana madre, non andavano per nulla d’accordo. Alla base, da quanto hanno iniziato a ricostruire i carabinieri di Leini, ci sarebbero divergenze di carattere economico. In particolare sull’eredità lasciata da loro padre, morto qualche anno fa.
La vittima - da quanto ha detto la moglie del Bergamini ai militari - era autonoma fino a febbraio, quando si è rotta il polso, peggiorando a tal punto da non alzarsi più dal letto.
E così hanno iniziato a seguirla loro due, le sorelle, dividendosi la giornata in parti eque. E con l’aiuto dello stesso omicida. Che non ha mai avuto buoni rapporti con la suocera, come confermato dalla moglie ai militari, coordinati dal maresciallo maggiore Ivan Pira.
Ieri mattina, colto da un raptus, frutto di mesi di tensioni e di nervosismi, ha preso il martello e l’ha colpita ripetutamente alla testa e alla faccia.
Quando è tornata a casa dalla spesa, è stato il marito a fermare la moglie e a dirle la verità: “Ho colpito con un martello tua madre. I carabinieri sono qui per me”.
Bergamini è stato ascoltato per tutta la mattina e il primo pomeriggio dai militari e dal pm Elena Parato della Procura di Ivrea. Appena è sopraggiunta la notizia, il 72enne è stato arrestato per omicidio e ora si trova in carcere a Ivrea. Assistito dall’avvocato Mario Benedetto, ha ammesso davanti al pm come non l’abbia uccisa per l’eredità ma per il fatto che i rapporti tra lui e la suocera Adele erano tesi da dieci anni. L’uomo si è pentito di quanto fatto, ha chiesto scusa ma ha ribadito come abbia agito per un raptus.
Ora però deve sperare che gli inquirenti non decidano di aggravare la sua posizione con la premeditazione dell’omicidio, visto che il 72enne ha preso il martello, è andato nell’appartamento della suocera e l’ha colpita senza che ci fosse stata una lite tra i due.
Facile immaginare come il suo legale propenda per una perizia psichiatrica per stabilire se in quel momento Bergamini era in grado di capire ciò che stava facendo. Ma in questi giorni si cercherà di fare luce anche su altri aspetti. Come i continui dispetti, le frasi denigratorie rivolte dalla Crosetto a Bergamini. E soprattutto un lascito da 15mila euro al figlio di Bergamini che non sarebbe però mai stato versato dalla suocera.
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