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VOLPIANO. Quale futuro in mano a queste giovani promesse della politica?

VOLPIANO. Quale futuro in mano a queste  giovani promesse della politica?

Marco Sciretti, assessore di Volpiano

Largo ai giovani... Io in teoria sono in ballo da quasi 20 anni e quindi qualcuno si sarà quasi stufato di vedere questa 42enne che sbraita e in alcuni incontri ha agitato fogli e braccia quasi a sembrare le si potessero staccare da un momento all’altro (questo aneddoto mi è stato ricordato per lungo tempo dopo quel confronto tra candidati sindaci nella primavera del 2011 quando candidata per la “defunta” Lega mi scontrai con Coral sul suo fantomatico progetto di trasformare l’ENI in Volpianland...mi scaldai parecchio con i documenti alla mano...ma questa è un’altra storia!!!!!).

Ma vogliamo parlare dei giovani virgulti di questa “vecchia” Amministrazione. Avevo, come già ribadito spesse volte, addirittura nutrito qualche speranza che l’inserimento di diverse “nuove leve” potesse portare al Paese una ventata di novità e freschezza e invece se possibile l’odore di stantio è ancora più forte. Supponenza e arroganza in alcuni casi mera impreparazione e disinteresse dall’altra, nella seconda ipotesi almeno le persone tacciono.

La scorsa settimana il nostro Assessore al Commercio Marco Sciretti ha definito la minoranza “superficiale”? Bene la risposta sulla sua inadeguatezza al ruolo assunto è sotto gli occhi di tutti penso e non solo di chi di commercio si occupa ma anche dell’utente, del semplice cittadino che non deve essere laureato in economia per capire ascoltandolo che ogni sua esposizione sull’argomento è priva di contenuti. Se oggi il Nostro si fosse fatto un giro per il Paese come la sottoscritta verso le 12.00 si sarebbe reso conto che era una “desolazione” mentre avesse fatto due passi in alcuni centri limitrofi avrebbe visto un “minimo” di vitalita’.

Tutto questo lungo preludio, non scevro di ctitiche e polemiche, quasi prolisso come quelli del primo cittadino per arrivare ad un tema che ci accompagnerà ancora per un po’: il mercato. In alcuni paesi e cittadine vicine si svolgono mercati più o meno estesi del nostro, la differenza sostanziale è che sono distribuiti in modo da coinvolgere attivamente il centro cittadino e in alcuni casi piazze adibite al commercio ambulante. L’area mercatale inaugurata da noi lo scorso 2 giugno è la rappresentazione della netta inconsapevolezza di un’evoluzione più involuzione forse di un settore commerciale che va seguito e incentivato nell’interesse anche del commercio in pianta stabile e della vivacità commerciale e sociale del Paese o della cittadina che lo ospita. Questo non lo dice solo “la rompi della Camoletto”...se uno si fosse interessato bastava chiederlo a chi in questi settori opera e avere il coraggio di fare una bella sterzata sulla rotta dei programmi asfittici trascinati da anni ormai antistorici e obsoleti. Ed ecco lì venir meno quella necessità di una visione “nuova” “aperta” culturalmente “fresca” e liberale assolutamente in controtendenza ai vecchi schemi provinciali.

E vogliamo parlare di chi si presenta in Consiglio leggendo a menadito un “compitino” scrittogli da qualcun’altro che si impapera se le si fa una domanda di troppo e si infervora se le si dice che forse non padroneggia bene l’argomento che si può smentire in poche battute o con due scatti fatti casualmente passando davanti ad un parco scolastico?

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