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07 Giugno 2018 - 16:12
La scorsa settimana ho avuto modo di raccontare, sulle pagine di questo giornale, del progetto che il Comune di Volpiano, in partnerariato con quello di Leinì, presenterà alla Regione Piemonte per l’accesso a finanziamenti per interventi volti alla realizzazione di percorsi ciclabili SICURI.
Pur essendo favorevoli a qualsiasi politica che sviluppi sul nostro territorio la nascita di piste ciclabili e mezzi di trasporto alternativi all’automobile, abbiamo criticato alcuni punti della proposta progettuale perché non corrispondenti alla realtà delle cose.
Nello specifico nel progetto fatto dal Comune è stato indicato il tratto di Via Leinì, che unirà Volpiano alla nuova ciclabile di collegamento, come percorso ciclo-pedonale ESISTENTE e con la conseguente estromissione del tracciato dai lavori previsti nel bando. Nonostante avessimo dimostrato che quel marciapiede non ha le caratteristiche previste dalla legge per essere identificato come un percorso misto (mancanza della segnaletica orizzontale e verticale, larghezza del tracciato non conforme agli standard previsti, barriere architettoniche e ostacoli presenti sul percorso), l’Assessore ai Lavori Pubblici Cisotto ha confermato in Consiglio Comunale che per l’Amministrazione volpianese Via Leinì è da considerarsi ciclo-pedonale ed ha tentato di sostenere la sua tesi tirando fuori una bozza di revisione (mai approvata) delle linee guida per la progettazione delle ciclabili fatta dal Comune di Torino. Non si sono fatte attendere anche le dichiarazioni del Sindaco che, sulle colonne di questo giornale, ha così commentato: “La notizia principale è che il Comune partecipa ad un bando per fare la pista ciclabile, in questo caso si tratta di cercare il pelo nell’uovo per dire a tutti i costi che qualcosa non va bene”; ha poi sostenuto che “In un progetto, ciò che è nuovo lo si costruisce, dove non si costruisce da zero invece mi adatto alla realtà esistente”. No, caro Sindaco De Zuanne: la notizia non è che il Comune partecipa ad un bando. Tralasciamo per un momento il fatto che la documentazione presentata in Regione non corrisponde al vero e che, se fossero applicati i dovuti controlli, potrebbe anche non assegnare i fondi. La VERA QUESTIONE è che l’attuale sicurezza dei pedoni e dei ciclisti sul marciapiede di via Leinì non è garantita. Se disgraziatamente dovesse accadere un incidente, qualcuno potrebbe tranquillamente rivalersi sul Comune con la richiesta di un risarcimento in quanto mancano le più basilari condizioni di sicurezza. A noi la pista ciclabile interessa sicuramente, ma ciò che ci preme è sapere che chi decide di percorrere quel tracciato lo possa fare in serenità, senza la paura di essere investito o di investire qualcun altro. Per questo motivo vogliamo che l’Amministrazione Comunale adegui ora quel tratto di strada alle caratteristiche previste dalla legge e magari, con una visione più organica dell’abitato, realizzi un percorso protetto complessivo per avere un anello di collegamento tra più aree del paese alla nuova ciclabile in progetto. Signor Sindaco: bisogna lavorare oggi sull’esistente in funzione dei progetti di domani: questo significa avere una visione progettuale per il futuro del nostro Comune.
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