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IVREA. Fusione tra Comuni eporediesi? Sì!!! Tutta la vita!!! (2^ puntata)

IVREA. Fusione tra Comuni eporediesi? Sì!!! Tutta la vita!!! (2^ puntata)

Sala Santa Marta, Ivrea

Mentre mi diletto a scrivere questo editoriale, nella non lontana Sala Santa Marta è in corso l’incontro-dibattito organizzato dal Comitato AMIunaCittà sul tema “Facciamo la Città Grande!”. Idee, testimonianze, valutazioni ed impegni sulla proposta di fusione tra Comuni dell’Anfiteatro Morenico d’Ivrea.

Ci sarei voluto pure andare, ma mi scocciava che qualcuno potesse pensare che ero già in “crisi di astinenza politica” dopo il breve tempo trascorso dall’annunciato e quanto mai tempestivo ritiro dalla competizione elettorale del prossimo 10 Giugno. Penso piuttosto che a tenermi lontano da quest’appuntamento, che pur ritengo importantissimo per il futuro dell’Area Omogenea Eporediese, sia stata una pur biasimevole punta di presunzione di non trovarci proprio nulla da aggiungere a quanto sull’argomento ho avuto possibilità di approfondire sin dal 1999 quando in Consiglio Provinciale di Torino si cominciò a parlare di “Città Metropolitana”.

Fu quello il primo campanello d’allarme che mi fece temere un’ulteriore isolamento del nostro territorio, troppo frammentato e già spesso trascurato dalle Istituzioni sovracomunali. Prima di ritrovarci in una landa sconsolata ritenni opportuno evidenziare nei programmi elettorali della LISTA DEI CITTADINI l’esigenza di fronteggiare energicamente questo pericolo. Non occorreva neppure essere stato nominato Premio Nobel per rendersi conto che era ormai divenuto anacronistico governare una conurbazione di circa 35/40 mila abitanti, come quella che si presenta oggi priva di punti di discontinuità dei 13 Comuni contigui a Ivrea, con l’esibizione di ben 13 Sindaci e altrettanti Consigli Comunali, i primi il più delle volte smaniosi di esibire la Fascia Tricolore ben al di sopra degli interessi delle loro stesse Comunità.

Quanti Sindaci dovrebbero governate allora centri come Milano, Torino, Roma? Dal 2013 ho avuto l’onore ed il piacere di conoscere e frequentare i componenti del Comitato dell’AMIunaCittà e rendermi conto dell’approfondimento raggiunto nell’analisi economica-sociale che è stata da loro sviluppata, anche in collaborazione con Enti, amministratori di Comuni di altre Regioni, Imprenditori, al fine di dimostrare la maggiore funzionalità e rispondenza alle esigenze attuali della proposta di Fusione rispetto a quella dell’Unione.

Se dovessi sintetizzare in un solo concetto la differenza che si evidenzia immediatamente tra le due soluzioni potrei affermare che l’Unione si limita ad operare sull’ottimazione dei servizi e dei relativi costi, mentre la Fusione oltre a queste funzioni può operare anche organicamente sugli investimenti.

Vi pare poco? Proprio quello che serve per rilanciare un territorio rendendolo più attrattivo rispetto ad altri per progettualità e potenzialità di sviluppo. Ma farla capire agli Amministratori locali pare dura come il ferro! Com’è peraltro già stata dura a fare recepire i concetti di gestione sovracomunale ad esempio del Ciclo dell’Acqua, con le reti di acquedotti e fognature e impianti di depurazione gestiti dalla SMAT Spa. C’è ancora oggi qualche Comune che evidentemente non disdegnerebbe poter colorare l’acqua che scorre nei tubi comunali pur di non confonderla con quella di altri Comuni.

Poi magari lo stesso Comune non ha nulla da eccepire quando l’impianto di depurazione è allocato nel territorio di un altro Comune! Patetico, eppure assolutamente reale! Stesso discorso per i rifiuti, per i quali è ancora più evidente la necessità di una gestione complessiva. E come si fa a non capire che lo stesso problema si pone, tanto per dirne una, per la gestione urbanistica del territorio, limitata oggi a Piani regolatori che improvvisamente “finiscono” perché solo un metro più in là c’è un mondo diverso, un altro pianeta, cioè un altro Comune simile!

Viene da rimpiangere persino i “Comprensori” di antica memoria!!! Oggi, sabato 12 maggio, sul tema si confronteranno anche i Candidati Sindaci delle prossime elezioni. Che ridere! Scommetto che non ce ne sarà uno che abbia il coraggio di schierarsi contro e nemmeno uno che si dichiari favorevole e accetti di predisporre nei primi 100 giorni del suo mandato un “Atto di Indirizzo” da far votare dalla sua maggioranza, eloquente per un serio approccio alle procedure che possono portare alla concretizzazione della Fusione dei Comuni in tempi ragionevoli verso quella Città Diffusa rimasta sempre nelle pie intenzioni della politica e mai attuata. Ai tempi della mia partecipazione in AMIunaCittà avevo ipotizzato provocatoriamente la possibilità di costituire dei sottocomitati nei 58 Comuni dell’Anfiteatro Morenico, volti alla diffusione sistematica dei concetti di Fusione tra i Comuni, con l’obiettivo di predisporre persino delle Liste Elettorali per verificare il grado di condivisione della Popolazione nei confronti di questa soluzione. Già, perché ho sempre riposto molta più fiducia nella capacità di interpretare positivamente questo percorso da parte del Cittadino, arcistufo del progressivo arretramento socio-economico del Territorio,  rispetto a quegli Amministratori che, una volta eletti, si atteggiano a veri e propri salvatori della Patria, sostenendo l’inderogabile indipendenza della loro piccolissima Comunita’. Chissà se stamattina ci sarà stato un Candidato Sindaco che, senza minimamente preoccuparsi della possibile perdita di una percentuale di consenso, avrà “minacciato” di rivalersi, a tutela della Città di Ivrea, verso tutti quei Comuni che si dichiarano riluttanti verso la Città Diffusa, per quelli che sono i rilevanti costi che proprio i Cittadini dei Comuni Eporediesi riversano sulle Casse Comunali di Ivrea per l’utilizzo di tutte quelle strutture che sono poste nel Comune di Ivrea e che sono di utilizzo di una Comunità molto più grande (anche 80/90 mila utenti). Alludo alle Scuole Superiori, alle pur poche e disastrate strutture sportive, Piscina in testa, a quella risorsa culturale rappresentata dalla Biblioteca Comunale, che si vorrebbe persino ingrandire e rinnovare, ecc.ecc..

Allora bravi Sindaci dei Paeselli che circondano Ivrea, li vogliamo scucire i soldini che ci consentono di “manutenzionare” adeguatamente queste strutture? Insomma: Medioevo o Fusioni? Ai Cittadini di Ivrea e dei 58 Comuni dell’Anfiteatro Morenico la neppure tanto ardua sentenza.        

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