Cerca

TORINO. Nutrie Flambèe

TORINO. Nutrie Flambèe

A Porta Pila e in altri mercati rionali del capoluogo, nel pieno dell’idilliaca, amabile atmosfera delle Liberazione e del 1° maggio, i vigili urbani hanno sanzionato numerosi extracomunitari che vendevano carni arrostite di varia provenienza, in particolare capretti, nutrie, piccioni e altri piccoli o grandi animali di cui non è dato sapere. Come in guerra, quando gatti in giro non ce n’erano e topi se ne vedevano pochi. Le nutrie, probabilmente, le hanno cacciate a Settimo, sul Po, dove da tempo pascolano felici e dove in passato già altri avevano tentato di farle fuori, salvo finire vittime della satira dei giovani pd di allora. La nutria è un bel topone, da adulta pesa una decina di chili, ha un po’ la faccia da foca un po’ quella del castoro, ma essendo grigia, trattandosi di un roditore e prolificando della grossa, tendiamo ad assimilarla a un ratto.

Per questo, anziché sanzioni, quegli extracomunitari meritano un premio.

Nei loro mercati, le kasbah, si trovano cammelli, caproni, antilopi, scarafaggi, ovvero ciò che la natura e il lavoro dell’uomo offrono a latitudini diverse dalla nostra. Perché mai, dunque, non dovrebbero mangiarsi le nutrie de noantri, che sono gratis, belle grasse e ci rompono pure un po’ i tubi, chiedere a chi ha lasciato sull’asfalto il paraurti dopo averne centrata una senza neanche portarsela a casa e farla andare al civèt? Di più, volessero mettere nel freezer anche qualcos’altro, formiche rosse, zanzare, calabroni, zecche e tutti quanti i parassiti, compresi quelli a due zampe! Le scuole alberghiere del territorio potrebbero sbizzarrirsi, i cuochi di grido sfogare il loro talento in nuove ricette: stufato di nutria, nutria alla pesca, insalata vegana di nutria, polenta e nutria, costine di nutria alla mandorla.

M’assale il dubbio: come avranno fatto a catturarle ‘ste nutrie? Mica le chiami e loro vengono a farsi arrostire, mica le peschi alla lenza? Ci vuole un cacciatore dotato di mira e di una buona carabina, oltre che di silenziatore, essendo ormai chiusa la stagione della caccia alla nutria e a tutti gli altri animali. Praticamente, si tratta di una specie protetta, patrimonio dell’Unesco. Bisogna mangiarne poche, anche per il colesterolo.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori