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FONTANETO PO. Memorie di un pazzo di e con Mongiano conclude la stagione del Teatro Viotti

FONTANETO PO. Memorie di un pazzo di e con Mongiano conclude la stagione del Teatro Viotti

FONTANETTO PO. Memorie di un pazzo chiuderà la stagione 2017-2018 del Teatro Viotti; si conclude così un anno pieno di soddisfazioni per la Compagnia TeatroLieve che gestisce il teatro fontanettese. Dopo Improvvisazioni di un attore che legge, Lo scrigno e l’anima, opera sulla vita di Giovanni Battista Viotti, e Vincent, dedicato al pittore Van Gogh, Giovanni Mongiano - direttore artistico di TeatroLieve -  presenta ora quest’opera leggera e divertente.

Memorie di un pazzo, spettacolo diretto ed interpretato da Luca Brancato e Giovanni Mongiano, debutterà sabato 28 aprile alle 21 al Teatro Viotti, in replica sabato 5 maggio alla medesima ora. Tra i progetti di Mongiano c’è anche un tour che porterà in giro per l’Italia questo nuovo spettacolo.

«Il testo - spiega l’autore - è nato autobiografico ma ha preso poi un’altra direzione; nella versione definitiva dell’opera sono rimasti degli elementi autobiografici». La trama narra due vicende: quella di un attore famoso che si è ritirato dalle scene e ha fatto perdere le proprie tracce dagli inizi degli anni ’90 e quella di un impiegato russo saltato fuori dal racconto di Nikolaj Vasil’evic Gogol intitolato appunto Memorie di un pazzo. Le due storie lontane a livello spazio temporale si intrecciano tra loro, l’attore, ormai latitante da 25 anni, quando era all’apice della sua carriera portò a teatro Memorie di un pazzo di Gogol, entra dunque in gioco il tema del metateatro; le due pazzie, quella dell’impiegato e quella dell’attore, si fondono ma la pazzia in questo caso non viene vista solo come una cosa negativa; sul volantino dello spettacolo si legge: «Una giocosa riflessione sulla bellezza e sulla pazzia. Gli unici strumenti di salvezza. Il solo modo per elevarsi al di sopra della volgarità del mondo».

Nella pièce compaiono altri due personaggi: Novak, un uomo misterioso che scova l’attore scomparso nell’appartamento/bunker di Roma da dove segue le vicissitudini del mondo attraverso dei televisori, e Gregor, il terzo incomodo. Quanto c’è di Giovanni Mongiano nel personaggio dell’attore scomparso dalle scene e dal mondo? «Tra me e questo personaggio vi sono alcune congruenze, per esempio condividiamo l’ammirazione per il tennista Roger Federer». Mongiano ha deciso di inserire nell’opera un’altra sua passione: la letteratura russa, in particolare Tolstoj. In passato ha portato sul palco l’adattamento teatrale del racconto La morte di Ivan Il’ic e anche quello del romanzo La Sonata a Kreutzer, un’opera che parla della violenza domestica, un tema purtroppo sempre attuale.

Collaborano alla realizzazione dello spettacolo Massimo Fonsatti che si occupa della direzione tecnica, Crescenzo Ventre che cura gli elementi della scenografia, la pittrice e decoratrice Sonia Dell’Anna, Paola Vigna sempre alla guida dell’organizzazione generale del TeatroLieve e una new entry: Cecilia Greghi, una studentessa del Dams che sta svolgendo il tirocinio curriculare presso TeatroLieve e che curerà i rumori e i gesti fuori scene dello spettacolo. Cecilia è entusiasta: «Mi hanno accolto come se fossi parte della compagnia da sempre».

Per informazioni e prenotazioni scrivere a info@teatrolieve.it. Il botteghino del teatro è aperto nei giorni degli spettacoli dalle 16 alle 21.

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