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CUORGNE'. Venduta la Federal Mogul: tutti sorpresi

CUORGNE'. Venduta la Federal Mogul: tutti sorpresi

La Federal Mogul  ha cambiato proprietario: la Icahn Enterprises, che l’aveva acquisita nel gennaio dello scorso anno, l’ha ceduta alla Tenneco, altro colosso del settore automotive. Anche lo stabilimento di  Cuorgnè passa dunque di mano.

La notizia, improvvisa ed inaspettata, non  poteva che suscitare stupore e creare interrogativi: come sempre nel caso di vendite ed acquisizioni, è naturale chiedersi se ci saranno ripercussioni sull’operatività delle singole unità produttive e sull’occupazione.

La sorpresa, almeno per i profani, nasce dal fatto che ad essere stato messo in vendita non è uno stabilimento in crisi: a Cuorgnè il lavoro c’è, si opera su molti turni, sono state fatte assunzioni nei mesi scorsi e gli stipendi sono buoni (fermo restando che delle voci accessorie beneficiano  solo i dipendenti a tempo indeterminato). Il problema è che, quando si ha a che fare con le grandi multinazionali, i singoli siti produttivi contano ben poco.

C’è da preoccuparsi? Così com’è naturale porsi delle domande, è altrettanto scontato che nell’immediato non possano arrivare risposte. Anche la FIOM-CGIL, che ha reso pubblica la notizia, non ha in mano elementi sufficienti per fare una diagnosi.

In questo momento sarebbe difficile esprimere delle valutazioni – dice il responsabile territoriale Fabrizio Bellino –. Siamo stupiti, è stato un fulmine  a ciel sereno. Abbiamo chiesto un incontro per conoscere le intenzioni della nuova proprietà ma è prevedibile che non avverrà in tempi brevi”. Il fatto che non fosse trapelato nulla non lo sorprende: “Quando i passaggi di proprietà riguardano società quotate in Borsa, la segretezza è la regola: pochissime  persone ne vengono messe  al corrente. L’importante è capire quale sia la strategia industriale dei nuovi proprietari e quali settori ritengano prioritari”.

Un elemento positivo – spiega Bellino - è che “In Italia la Tenneco non era finora presente: aveva comprato qualcosa in Emilia ma si trattava di piccoli stabilimenti, che poi aveva chiuso. Per quanto riguarda specificamente Cuorgnè, questo sito  ha due punti di forza: il primo è che i cuscinetti si utilizzano anche in settori diversi da quello degli autoveicoli; il secondo che qui si svolge un processo produttivo completo, dalla materia prima ( c’è la fonderia e si tratta di un impianto all’avanguardia) al prodotto finito. E’ importante in un settore come quello della componentistica, dove i margini di guadagno sono bassi a causa della concorrenza esercitata dai paesi con manodopera a basso costo, e dove – se non hai la gestione della materia prima – devi dipendere dai prezzi fissati da altri”.

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