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19 Aprile 2018 - 15:32
Che cosa sta facendo l’amministrazione comunale per mettere un freno al fenomeno dei parcheggiatori abusivi di piazza D’Armi?
Ma, soprattutto, il sindaco Claudio Castello come pensa di uscire dall’imbarazzo che deriva dalle continue manifestazioni di CasaPound, autorizzate dagli uffici di Palazzo Santa Chiara ma che, in verità, secondo un ordine del giorno approvato dal Consiglio ai tempi di Libero Ciuffreda, dovrebbero essere messe al bando?
L’amministrazione comunale si lecca le “ferite”, politiche s’intende, dopo il secondo passaggio di CasaPound a Chivasso di una decina di giorni fa.
“Perché il sindaco Claudio Castello non fa rispettare le regole?”. A puntare il dito contro l’amministrazione erano stati i due esponenti del Movimento 5 Stelle seduti in Consiglio comunale, Marco Marocco e Fabio Cipolla.
Il motivo è semplice e l’obiezione l’aveva già sollevata l’Anpi oltre un mese fa, in occasione del primo sit in di CasaPound.
“A dicembre 2017 in Consiglio comunale abbiamo votato un ordine del giorno per deliberare di vietare gli spazi pubblici ad associazioni e soggetti che presentino richiami all’ideologia fascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale”, denunciano i 5 Stelle.
Perché Castello non applica quell’ordine del giorno alle manifestazioni di CasaPound?
In Consiglio, certamente, il sindaco dovrà chiarire.
E mentre gli attivisti del partito della tartaruga frecciata continuano a mostrare i muscoli al mercato di piazza d’Armi, per proseguire la loro lotta contro i posteggiatori abusivi, c’è chi ha smesso di indignarsi.
E’ Vinicio Milani, presidente della sezione Boris Bradac dell’Anpi.
“I parcheggiatori abusivi sono l’unico problema di Chivasso - sbotta e smorza i toni delle polemiche Milani -? Così potrebbe sembrare da un po’di tempo a questa parte...”.
“La problematica degli immigrati che aiutano a parcheggiare - argomenta l’ex candidato sindaco ai tempi di Andrea Fluttero - in cambio di qualche spicciolo viene strumentalizzato dal movimento di Casa Pound, sdoganata nell’ultima competizione elettorale, la cui presenza è la dimostrazione che non abbiamo veramente fatto i conti con il fascismo anche a livello istituzionale, sbaglia ed ha sbagliato chi fino a ieri ha minimizzato e la loro presenza in città è l’ennesima contraddizione di fondo, la ricerca del facile consenso attraverso iniziative come quella contro i migranti, che mette in evidenza il loro pensiero razzista e fascista, anzi rivendicano di aver raccolto l’eredità politica del Partito Fascista definendosi gli eredi della tradizione che dopo Rsi e Msi è stata interrotta da An”.
“Vi è chi ha paura - conclude Milani -, è comprensibile, se esiste un problema di ordine pubblico deve essere lo Stato attraverso le sue articolazioni istituzionali a garantire la sicurezza di tutti i cittadini. La sicurezza si ottiene prima di tutto con una forte risposta sociale, contrastando ogni situazione che generi paura e degrado”.
Già. Ma i vigili urbani che Castello spedì al mercato dopo il primo sit-in di CasaPound, poco prima delle elezioni del 4 marzo, che fine hanno fatto?
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