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18 Aprile 2018 - 16:10
E’ stato approvato nel consiglio di Mappano il Documento Unico di Programmazione ed il Bilancio per il triennio 2018-2020.
“L’ossatura è quella del bilancio dell’ex Cim, con l’integrazione dei dati che siamo riusciti a recuperare dei Comuni cedenti”, spiega l’assessore Davide Battaglia.
Il totale delle Entrate previste in bilancio ammonta a circa 8 milioni euro, di cui circa 5 milioni e mezzo tra partite correnti ed entrate extratributarie.
“Gli aspetti principali sono Indubbiamente la sostenibilità economica del Comune - conferma Battaglia - e la conferma dei dati preventivati dalla regione in fase di redazione della legge istitutiva del comune ed a seguire dello studio commissionato dalla città metropolitana”.
“Un risultato raggiunto senza l’aumento delle imposte a livello generale”, anche se Battaglia precisa come la difficoltà maggiore nel conseguire questo obiettivo è stata riscontrata “nell’armonizzazione delle diverse aliquote e tariffe derivanti dalla situazione precedente l’istituzione del comune, prime su tutte Imu e Tari. Su quest’ultima in particolare c’è da dire che il contratto di appalto in essere tra consorzio Bacino 16 e Seta ha lasciato pochissimo margine di manovra”.
Un bilancio che, però, non spiega la programmazione sugli investimenti, visto che mancano le quantificazione degli oneri di urbanizzazione: “Sugli investimenti si può dire davvero poco. Se non che abbiamo destinato risorse all’avvio di studi di fattibilità. Così come abbiamo deciso di investire su famiglia, sociale, cultura, sport e ragazzi. Ma anche istruzione, per arrivare alle attività economiche, alle politiche del lavoro, alla pubblica sicurezza, ai trasporti, al soccorso civile ed alla tutela della salute. Siamo certi di aver correttamente programmato un piano di spese adeguato alla potenzialità ed alle esigenze del nostro Comune”.
Ma le minoranze consiliari mappanesi non ci stanno e hanno bocciato il Bilancio di previsione di Mappano.
Da Valter Campioni e Federica Marchese di “Uniti per Mappano” a Roberto Tonini di “Facciamo Mappano”, senza tralasciare Luigi Gennaro di “Lista Mappano”.
Il motivo? Presto detto. Si parte dai 260mila euro di spese legali e del “warning” da parte di Gigi Gennaro che ha ricordato a Grassi come Mappano non potrà sempre fare riferimento all’avvocato Ferrara - storico legale del Comitato pro Mappano Comune - “perché sopra le 40mila euro non possono esserci affidamenti diretti”. Così come i 100mila euro previsti per l’assetto del territorio.
Per Campioni e Marchese “In una logica “step by step” sarebbe stato normale, a distanza di un anno dalla creazione di Mappano Comune, arrivare in municipio e trovare una volta alla settimana un impiegato preposto a svolgere pratiche per l’ufficio commercio e un architetto o un geometra 2 volte alla settimana per svolgere attività di sportello come ufficio tecnico o urbanistica. La realtà è un’altra. Non solo non è stato eseguito il completamento di alcune funzioni preesistenti, quindi già a disposizione dei mappanesi negli ultimi anni in virtù del lavoro svolto dagli amministratori precedenti, ma al contrario si ha modo di certificare ”i passi indietro” rispetto alla gestione del CIM. I servizi preesistenti sono spariti: il commissario di Polizia Locale con un ufficio a disposizione dei cittadini aperto tre volte la settimana; la presenza di un geometra che seguiva lavori pubblici ed era a disposizione dei problemi dei cittadini, molte iniziative culturali venute meno, il controllo del territorio totalmente assente e nessun nuovo servizio a disposizione dei mappanesi. La principale scelta di questa Amministrazione finora realizzata, per le tasche dei mappanesi, è rappresentata dalle risorse impegnate per gli avvocati”.
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