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18 Aprile 2018 - 10:59
Il convegno a Chivasso con Nencini per la Stazione di Porta sull'Alta Velocità Torino-Milano
E’ una guerra di campanili. O, meglio, una guerra tutta interna al Pd quella che si sta consumando intorno alla fermata intermedia sulla linea Torino - Milano dell’Alta Velocità.
Per i chivassesi, sostenitori del progetto di “Identità Comune” della Stazione Porta del Canavese e del Monferrato, non è una bella notizia. Anzi, s’avverte un sinistra puzza di bruciato.
Puzza di bruciato perché, fino a qualche tempo fa, il progetto che sembrava un’esclusiva del professore del Newton Carlo Fontana e dell’amministrazione chivassese, ora deve vedersela con la proposta alternativa alla Porta del Canavese che arriva dai sindaci del vercellese, primi fra tutti Pietro Pasquino di Carisio e Angelo Cappuccio di Santhià.
La richiesta di creare una fermata, formulata dai sindaci di Santhià e Carisio, si basa su una domanda potenziale stimata in due milioni di utenti fra Biella e Vercelli, Aosta e Ivrea, Borgomanero, il Vco e Casale Monferrato. L’opera, è stato sottolineato, potrebbe contribuire al rilancio dei territori interessati.
La delegazione chivassese e quella vercellese sono state entrambe ricevute a Roma, la scorsa settimana, al Ministero dei Trasporti.
Dall’incontro è scaturita la decisione di avviare un tavolo tecnico promosso dalla Regione e con Rfi e il Politecnico di Torino per un’analisi dei costi e dei benefici.
“A questo punto - ha spiegato, a margine, l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Francesco Balocco - è importante che l’eventuale scelta sulla localizzazione della fermata avvenga sulla base di criteri oggettivi che tengano conto degli aspetti tecnici e del reale bacino di utenza afferente a quella fermata, nonché delle valutazioni commerciali dei gestori del servizio dell’Alta Velocità. Ringrazio tutti i soggetti che si sono attivati per raggiungere questo primo importante risultato”.
“Che senso ha organizzare un incontro con un vice ministro di un Governo, quello Gentiloni, ormai in scadenza - taglia corto, e non s’appassiona al dibattito, Andrea Fluttero, ex senatore ed oggi consigliere regionale di Forza Italia -. Che potere decisionale abbia oggi Nencini me lo devono spiegare... Personalmente, piuttosto che veder investiti soldi in un progetto sull’Alta Velocità, preferirei veder potenziata la linea storica Torino-Milano, che potrebbe diventare una linea metropolitana unica dal capoluogo piemontese a quello lombardo. E’ una mia idea, a cui sto iniziando a lavorare”.
La verità è che, oltre ad una guerra di campanili tra il Chivassese e il Vercellese, sul progetto della stazione intermedia sull’Alta Velocità Torino - Milano si sta scatenando una lotta tutta interna al Partito Democratico regionale.
Un Pd prossimo al congresso e, appunto, per cui è già resa dei conti. Per la Porta del Canavese si sono schierati, pubblicamente, l’ex segretario regionale dei Democratici, oggi parlamentare, Davide Gariglio e la deputata Pd Francesca Bonomo.
Con i sindaci del Vercellese è invece sceso in campo il sottosegretario al Lavoro Luigi Bobba, anche lui del Partito Democratico.
L’uscente sottosegretario Bobba, che vive a Cigliano, secondo il sito internet “Lo Spiffero”, autorevole ed attento occhio sulla politica torinese, potrebbe essere - ora che non è più in Parlamento - il prossimo segretario regionale del partito. In rotta con la corrente di Gariglio & c.
Bobba, purtroppo per noi, spinge sull’accelerato affinché per la fermata intermedia dell’Alta Velocità salti l’ipotesi Chivasso e la spunti quella tra Carisio e Santhià.
Chissà cosa ne pensano Gianna Pentenero e quelli del Pd di Chivasso. Saranno contenti?
L’elenco delle occasioni perse, dal tribunale in giù, potrebbe clamorosamente allungarsi...
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