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17 Aprile 2018 - 11:56
Quando si è sparsa la notizia della morte di Silvano Qualizza, 63 anni, avvenuta ad Albenga lo scorso 10 aprile mentre si trovava in Liguria per una breve vacanza, nessuno riusciva a crederci.
In particolare i suoi ex colleghi di lavoro in municipio a Venaria, dove ha lavorato fino alla pensione, soprattutto nel settore Lavori Pubblici.
Un uomo che non si è mai tirato indietro quando c’era da lavorare. Un punto di riferimento per tanti colleghi, come lo ricorda Giuseppe Briguglio: “Un funzionario esperto. Sapeva tutti gli aspetti anche legali della materia. Un mentore professionale e persona di riferimento per molti colleghi, non solo tecnici. La sua sensibilità per gli aspetti umani che vanno al di là delle competenze
lavorative ne faceva un amico oltre che un collega”.
Silvano si trovava in vacanza con la persona con la quale ha diviso una buona fetta della sua vita, il suo collega Claudio Clay Beltrame, che proprio quel giorno festeggiava il compleanno.
Ed è proprio Clay, “la voce di Venaria”, a voler dipingere un ritratto di Silvano, oltre che a ringraziarlo per quello che è riuscito a donargli nel corso di questi anni, in particolare gli ultimi due, dove la malattia ha mutato l’esistenza di Silvano.
“L’amore è immenso ed anche il vuoto in questa casa. Ma la consolazione è che ora non soffri più. Sono stati due anni di sofferenza e dolore ma ricchi di sguardi amorevoli. La gente ha molto da imparare. Io e Silvano ci siamo sostenuti a vicenda, ci siamo voluti bene, abbiamo rispettato le nostre differenze, abbiamo superato l’ignoranza di chi giudica senza sapere, abbiamo costruito e realizzato progetti. A modo nostro ci siamo amati. Perché quando l’amore è incondizionato è un sentimento libero, pulito, che non appartiene a schemi prettamente sociali e di genere. Siamo stati una famiglia. E allora Grazie Silvano! Grazie per tutto quello che mi hai donato; grazie per non esserti fermato all’apparenza; grazie per l’amore incondizionato che abbiamo vissuto e costruito giorno per giorno. Grazie per la tua ingombrante e preziosa presenza. Comuque sia siamo stati una “bella famiglia” ed il ricordo di quanto condiviso insieme è e sarà un inno alla vita”. Venerdì pomeriggio, alle esequie, celebrate da monsignor Guido Fiandino, amico di famiglia, erano presenti tanti amministratori pubblici che hanno “vissuto” Palazzo Civico in questi anni. Dall’attuale sindaco Roberto Falcone, all’assessore Marco Allasia, passando per gli ex sindaci Pino Catania e Lino Alessi, agli ex assessori Armando Bonaventura e Umberto Demarchi. E tutti, ma proprio tutti, i suoi colleghi. Compresi quelli della Oasi Omg di don Aldo Rabino.
Dopo le esequie alla Santa Maria, il viaggio verso il tempio crematorio di Mappano per la cremazione. Silvano Qualizza lascia anche la mamma, la signora Luigina Oviszach.
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