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IVREA. Sognando California...

IVREA. Sognando California...

Lo giuro! Ho ascoltato e riascoltato l’intervista che Andrea Ardissone, amministratore di Aeg, ha rilasciato a “Torino e Canavese Tv” sull’acquisto della fabbrica dei mattoni rossi, non una ma cento volte, e davvero - lo dico senza sotterfugi - non ci ho capito nulla. Niente di niente. Nè che cosa ne voglion fare. Nè come ci vogliono arrivare. Solo una cosa mi è apparsa evidente. L’approccio emotivo. Quella roba costruita con la pancia prima ancora che con la testa... E su Olivetti e sulle cose che furono di Adriano e di Camillo, almeno a Ivrea, non è poi così difficile il “traporto”.

Tant’è. Felici tutti come delle Pasque e pronti a glorificare l‘iniziativa (per il momento solo ed esclusivamente immobilare), consumando una dietro l’altra parole vuote e messaggi subliminali conditi da qualche “inglesismo” qua e là, che fa fighi e non impegna, al massimo non si capisce e si sta zitti per non far la figura degli ignoranti.

Future. Investment. Banking. Property... Massì. Maddài. La verità è che l’unico concetto espresso chiaramente sembra essere il “non progetto” di un progetto che è ancora di là da venire, ma poco importa. Il tutto calato su un fabbricato da 8 mila e 500 metri quadrati che non sono pochi, ma neanche poi così tanti...

Il giallo sul futuro comincia, manco a dirlo, già con lo slogan “The future is back home” (il futuro ritorna a casa) coniato dalla nuova proprietà, la Icona srl, nata il 16 marzo scorso grazie ai capitali versati da dodici aziende (oltre ad Aeg, Alfa srl, Esseci srl, Boma 2015 srl, Iniziativa Case srl, Manitalidea spa, Message spa, Mongar srl, Perino immobili snc, Polma costruzioni ss, Progind srl e Tesi srl).

A giugno è previsto l’atto definitivo di acquisto  da DeA Capital Re Sgr spa (società di gestione del fondo Atlantic 2 - Berenice) e a sviluppare un’idea ci penserà una società londinese, la “PlusValue” che già collabora con il Fondo australiano “Land Lease” alla riconversione dell’area Expo milanese...

Ad illustrare i buoni propositi, mercoledì scorso, nella sede di Aeg Cooperativa, c’erano il presidente Andrea Ardissone (capo cordata) e l’imprenditore Alberto Zambolin Ad di Message.

E sarà un polo della tecnologia, dell’innovazione, del design, della cultura e del sociale, della green economy, dell’economia circolare, dell’open innovation e dell’impact investing,  frontiere di un nuovo modello di sviluppo...

Insomma di tutto un po’ o se si preferisce “anche di niente”.

“Siamo contenti di aver trovato senza difficoltà dodici visionari che credono in Ivrea e nel suo futuro” ha rimarcato Ardissone peraltro sicuro di trovarne altri, dall’alto di un’azienda che rappresenta oltre 20.000 canavesani e guida questo progetto nella logica cooperativa della mutualità esterna.

“L’impresa non può più permettersi di trascurare la valenza sociale del suo operato, sia in termini di responsabilità ma soprattutto di sostenibilità” ha proseguito il collega imprenditore Alberto Zambolin.

E se per Fabrizio Gea Presidente di Confindustria Canavese la “buona notizia per tutto il territorio” è che la Fabbrica dei Mattoni Rossi potrebbe rappresentare la rinascita di un territorio, per Fiorenza Lipparini della PlusValue ci si trova davanti ad “una sfida imprenditoriale alla quale non si poteva resistere perchè crediamo che possa offrire una speranza per la comunità del territorio e una guida per il Paese, l’Europa e il futuro dell’economia mondiale”.

Insomma una roba mai più vista.

“Per favorire lo sviluppo di quest’area - ha sottolineato Carlo Della Pepa in evidente fibrillazione pre-elettorale - il consiglio comunale ha recentemente approvato una variante al piano regolatore per trasformarla da industriale ad area di servizi. Dopo tanti anni la Fabbrica di Mattoni Rossi torna nelle disponibilità degli eporediesi, recupera la sua centralità e può tornare volano del nostro sviluppo....”. Che intanto, anche se così non fosse, lui da maggio non ci sarà più e tanti saluti baci e abbracci...

“Una Silicon Valley?” Botta e risposta con Andrea Ardissone

Insomma che cosa volete farci nella fabbrica dei mattoni rossi?

Per il momento volevamo raccontare fino a dove siamo arrivati nello sviluppo del progetto. In un anno siamo riusciti a costituire una società e a collegarci con una società di consulenza. Ritengo che questi siano sostanzialmente dei passi positivi. Ce ne saranno tantissimi altri da fare ma siamo soddisfatti

Stringi stringi però non siete ancora proprietari dell’immobile...

C’è un preliminare di acquisto. Il rogito ha dei tempi tecnici

E ci sono 12 società che hanno messo dei soldi...

Circa 1.200.000. Ne servono 900 mila euro…

Adesso non resta che capire che cosa metterci dentro...

Dobbiamo capire come convincere un’azienda a venire a Ivrea.

Dobbiamo renderci attrattivi. Noi pensiamo che Olivetti possa essere  riconosciuta per Innovazione, digitale e valori sociali che sono temi attualissimi. Chiaro a tutti che nei prossimi anni l’avvento della robotica determinerà la necessità di cambiare il modello di lavoro e di convivenza.

Non resta che convincere un tot di imprese a venire qui?

Abbiamo pensato di coinvolgere una società con base a Londra Plus value che già lavora  con un fondo australiano per la riconversione dell’area Expo di Milano. Loro sono in grado di muoversi alla ricerca di finanziamenti e finanziatori.

E investirebbero a Ivrea e non a Milano?

Siamo assolutamente consapevoli che dobbiamo competere.Ma là si pensa ad una sorta di Silicon Valley. Laboratori. Robotica...

Ed è quello che vorremmo fare anche noi. Anche solo una parte di quel progetto lì. Il fatto che abbiano accettato di lavorare con noi ci fa ben sperare

Quindi Silicon Valley in salsa eporediese? Della serie “Sognando California”

Sì! Ma anche Co-working, incubatore di start up. Però ci vogliono i capitali. Si deve creare un eco - sistema intorno.

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