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11 Aprile 2018 - 16:54
Perchè il Comune di Chivasso ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR Piemonte che riguarda il PPE Mauriziano? Cioè riguarda la costruzione di case in un’area che si allaga facilmente, e impegnando soldi pubblici per le spese legali? Tutto sembra che è stato fatto a seguito di un provvedimento ( n.50/2018) del Dirigente Area Edilizia e Territorio, che ha permesso alla Giunta Comunale di appellarsi contro la sentenza del TAR Piemonte ( n.959/2017). Una sentenza che ha accolto il ricorso presentato da Legambiente contro la Regione Piemonte, e la Soc. Immobiliare proprietaria del terreno, per l’annullamento della deliberazione di Giunta Regionale (n. 11/2010) avente per oggetto l’approvazione di una Variante al Piano Regolatore che riguardava l’area confinante con il Parco Mauriziano.
Nel Comune tale compito è stato assegnato al Dirigente Ufficio Affari Legali, e con incarico a un Avvocato con studio in Torino, che conosce le vicende relative alla vertenza in questione. E attraverso a una specifica Determinazione ( n. 132/2018), è stato dato l’incarico all’ Avvocato di rappresentare (e difendere) il Comune per una spesa presunta di 6.381,92 euro, che potrebbe essere integrata con successivo conguaglio.
Praticamente il Comune di Chivasso ricorre al Consiglio di Stato, impegnando soldi pubblici , cioè dei cittadini, su un atto della Regione Piemonte che è stato annullato dal TAR Piemonte? Tutto questo per poter mettere in atto il PPE Mauriziano in un’area dove doveva passare una strada, per evitare il semaforo di via Torino, e dove ci sono stati allagamenti per causa delle alluvioni, delle falde a pochi metri dalla superficie, e per tutta l’acqua che arriva da oltre ferrovia e, attraverso le rogge, finisce nel Po? Ma a Chivasso esistono delle relazioni idrogeologiche fatte da esperti super-parte e con maturata esperienza? E se esistono, perchè si continua ad insistere sul PPE Mauriziano? I politici sanno che quell’area potrebbe essere collegata con il Parco Mauriziano, e che le vecchie costruzioni esistenti (capannoni) possono essere recuperate per avere una diversa destinazione non abitativa ? Chivasso sta perdendo quasi tutto, ma nel Comune si preoccupano di costruire delle case in un’area che potrebbero essere costruite delle “palafitte” che permettono il passaggio dell’acqua verso il Po!
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