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11 Aprile 2018 - 15:55
Tutto ma proprio tutto, o quasi, incredibilmente vero. Ed è vero che l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia. 74 anni, nel 2019 andrà in pensione per raggiunti limiti di età. Così com’è altrettanto vero che Papa Bergoglio, da qualche tempo a questa parte, progetta una drastica riduzione delle Diocesi italiane che sono troppe rispetto alla capillarità della chiesa cattolica nel mondo.
All’indice, in Piemonte, la diocesi di Ivrea, di Pinerolo e soprattutto Susa con 51 preti ultrasettantenni e 61 parrocchie. Un progetto, manco a dirlo, osteggiato dai tanti prelati e privilegiati.
“Le Diocesi? Sono molte, che siano troppe è un altro discorso”, s’era affrettato a precisare, qualche mese fa, il cardinal Bagnasco, ponendo l’accento sul particolare retaggio storico della penisola e sulla “capillarità delle nostre chiese”
Ma il Papa ha deciso che quel dossier va chiuso in fretta, e anche oltretevere c’è chi ammette che solo lui, nato e cresciuto quasi alla fine del mondo, potrà riuscire laddove tanti prima di lui hanno fallito: accorpare il più possibile per riportare il numero delle diocesi (e dei vescovi) entro confini accettabili, ora che l’Italia cattolicissima non lo è più e la chiesa universale è proiettata con tutte le forze nella missione evangelizzatrice delle periferie, specie di quelle del sud del mondo.
Infine e non in ultima è vero che nella Città del Vaticano fervono i preparativi per un viaggio in Russia destinato ad essere raccontato nei libri di storia, s’intende insieme all’altrettanto storico incontro a Cuba tra Papa Francesco e il patriarca Kirill, il primate russo. I tempi sarebbero maturi e già si stanno aprendo tutti i canali possibili e immaginabili con l’ambasciatore russo presso la Santa Sede e con il governo di Putin.
Fin qui tutta la verità e nient’altro che la verità. Resta il pesce d’aprile che inizia e finisce con il nostro Edoardo Cerrato, 69 anni, sacerdote dal 1975, vescovo dal 28 luglio del 2012.
Ecco perchè alla santa messa di Pasqua, nonostante in molti se lo aspettassero, non ha fatto alcun annuncio, men che meno quello della sua dipartita...
La verità è che non succederà a Cesare Nosiglia che a sua volta era succeduto a Severino Poletto, anche lui dimessosi per raggiunti limiti d’età. Potrebbe essere, perchè no, ma per il momento il suo nome nell’elenco dei papabili non c’è.
Chiamiamolo “pesce d’aprile” di buon auspicio? E’ indubbio che Torino, per Cerrato , significarebbe un salto in avanti non da poco verso la candidatura a Cardinale e pazienza se a Ivrea la perdita sarebbe quasi paragonabile come ampiezza alla chiusura dell’Olivetti.
Infine, e siamo arrivati ai titoli di coda, non è vero che a Cesare Nosiglia e al nostro amato Monsignor Luigi Bettazzi, Papa Franceso abbia affidato una missione “top secret” in Russia. Basta un Amen. Non forse no, meglio un “Dasvidania” al pesce del prossimo anno...
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