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06 Aprile 2018 - 12:05
Quattordici anni di appassionata amministrazione della cosa pubblica.
Ne traccia un bilancio Fabrizio Bertetto, 43 anni, veterinario per animali di piccola taglia. “Sono entrato in amministrazione per la prima volta nel 2004, facendo l’assessore prima e poi il vice sindaco - racconta -. Nel 2009 ho deciso di candidarmi a sindaco e sono stato eletto. Nel 2014 sono stato confermato”. Il mandato si concluderà il prossimo anno ma il primo cittadino non sa ancora se si ricandiderà per continuare a guidare, per altri 5 anni, il comune di Rocca.
Bertetto, perché ha deciso di entrare in politica?
Era una passione che coltivavo fin da giovane. Il sindaco dell’epoca, Giovanni Lajolo, mi cercò perché stava preparando la lista. Io accettai la proposta e portai a casa un buon risultato, prendendo più preferenze di tutti all’interno della lista. Così cominciai a lavorare per il paese, con lo spirito non di fare politica ma di dare un qualcosa a Rocca, di rappresentare i tanti cittadini che mi avevano votato. All’epoca, certo, si poteva ancora fare tanto, si avevano molte più soddisfazioni.
Poi è arrivato il passo della candidatura a sindaco…
Lajolo non poteva più candidarsi ed eravamo in due papabili per proseguire il suo lavoro. Alla fine il gruppo scelse la mia candidatura, anche perché l’altro papabile non era interessato. Così mi sono fatto avanti, siamo partiti con la campagna elettorale coinvolgendo un po’ di gente nuova e abbiamo vinto le elezioni.
Qual era il suo obiettivo quando ha deciso di candidarsi?
Semplicemente dare un qualcosa in più al paese. Avevo lo spirito e la voglia di dare una certa svolta rispetto al passato. Lajolo era stato sindaco per più di vent’anni, c’era bisogno di rinnovamento, pur sempre portando avanti la tradizione amministrativa dello stesso sindaco.
Crede di avere raggiunto l’obiettivo?
In parte secondo me sì, per quel che si è potuto su certi aspetti abbiamo fatto qualche passo avanti. Purtroppo a metà mandato è iniziata la crisi e quindi ci sono state grosse problematiche che hanno bloccato i progetti iniziali. Nel 2009 c’erano possibilità molto più grandi, poi è andata sempre peggio con la cris del lavoro, dell’industria, l’arrivo del patto di stabilità. Purtroppo il mondo è cambiato ed è cambiato anche il modo di fare amministrazione. Una volta si potevano realizzare opere importanti, adesso non puoi nemmeno pensarci, devi occuparti del quotidiano, fai fatica a fare l’ordinaria amministrazione.
Come è cambiato il paese da quando è sindaco?
Sicuramente è migliorato il rapporto con i singoli cittadini e con le associazioni. Prima c’era un distacco maggiore, oggi il rapporto è diretto e completo.
Qual è l’atto, l’iniziativa o il progetto di questi 9 anni di cui è più orgoglioso?
Ce ne sono diversi, alcuni addirittura dovranno concretizzarsi nei prossimi mesi. Sicuramente quel che mi ha dato più soddisfazione è l’intervento di ampliamento dell’edificio scolastico, per cui spendemmo 500mila euro. Si trattava di un intervento necessario, perché i locali della mensa erano troppo piccoli, non c’era un’aula computer, l’edificio era da stabilizzare. A quei tempi non si investivano molti soldi sulle scuole con interventi di quel tipo, io invece portai avanti il progetto fin dal 2004, da assessore, per poi concretizzarlo da sindaco.
Può rimproverarsi per qualcosa?
Sì, per carità, ogni sindaco ripensa sempre ad alcune cose che forse avrebbe potuto fare meglio. Per quanto mi riguarda, mi spiace che per gli impegni di lavoro e la famiglia a volte non sono stato vicino ai cittadini come volevo. Ho fatto il possibile, certo, ma purtroppo il tempo a disposizione è quel che è.
Qual è la sua priorità di qui alla fine del mandato?
Andare a chiudere le opere progettate, che dovranno andare in appalto e dovranno concludersi in questo ultimo anno. Le principali, sicuramente, sono la riqualificazione dell’ingresso del paese ma anche l’intervento di rifacimento delle coperture delle cappelle del cimitero. Lavoreremo poi per la chiusura di alcune frane che si sono aperte in paese.
Quale sarà il suo impegno nella prossima campagna elettorale?
Non so dire se sarò ancora in lista. Ho già fatto due mandati, il terzo posso anche lasciarlo fare a qualcun altro. Dopo 15 anni di amministrazione, sto ragionando se proseguire o meno. Non so ancora dire se il mio impegno avrà un seguito o se andrò in “pensione”.
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