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05 Aprile 2018 - 16:17
Castellamonte, palazzo del municipio
“Non posso essere il paravento dietro al quale si possono nascondere le incompetenze e gli errori degli altri soggetti autorizzati ad operare. Sono convinta di aver sempre operato con correttezza e in piena trasparenza...”.
Si conclude così l’amaro sfogo della ragioniera Maura Campagnola, una vita in comune a Castellamonte, collaboratrice dell’amministrazione comunale anche oggi, nell’età della pensione. “Con questa lettera - aggiunge - pongo termine alla collaborazione sinora prestata in quanto non ritengo possibile lavorare in un clima di sfiducia che non mi si addice e che lascio alla politica”. La ragioniera Campagnola s’è sentita offesa dal sindaco Pasquale Mazza, che avrebbe tirato in ballo la gestione degli anni passati per giustificare il debito con A.S.A. e con ASA Servizi che impedirebbe alla sua amministrazione di fare investimenti.
Et voilà la polemica di Pasqua è belle che servita a Castellamonte.
Con una lunga lettera, Maura Campagnola ha scaricato Mazza e la sua amministrazione. Spiegando le sue ragioni.
“Il debito con A.S.A. e con ASA Servizi - scrive l’ormai ex ragioniera del Palazzo comunale - derivante dall’accordo transattivo sottoscritto è stato regolarmente impegnato a Bilancio; in particolare per quanto riguarda i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti trovava ovviamente già copertura nella relativa spesa contrattuale. All’atto della transazione sono stati previsti tempi di pagamento indicativi in quanto era in corso la procedura di recupero coattivo da parte di A.S.A. e il relativo ricorso del Comune”.
“Alla sottoscrizione dell’accordo - prosegue - il Comune ha provveduto al saldo di quanto concordato per i debiti /crediti di A.S.A.: in fase successiva è stato erogato un acconto per i debiti verso A.S.A. Servizi. In accordo con i legali di entrambe le parti, il saldo si sarebbe comunque dovuto versare entro la data dell’ultima udienza onde consentire di chiudere la vertenza e di recepire l’atto definitivo di accordo predisposto dai legali stessi, portandolo in Consiglio comunale. In considerazione delle notevoli difficoltà di cassa in cui ha versato il Comune di Castellamonte negli esercizi 2015 e 2016, il pagamento di tale residuo debito sul quale non maturano interessi è stato posticipato onde privilegiare altri pagamenti indispensabili e limitare il ricorso all’Anticipazione di cassa, invece onerosa”. “A fine 2016 - conclude Maura Campagnola - il deficit di cassa del Comune è rientrato come più volte ribadito negli atti presentati al Consiglio in forza dell’incasso dei proventi di alienazione dell’ex palestra e del contributo ministeriale per i lavori alla Scuola Media. Al 31 dicembre 2017 il fondo cassa risulta pari a 930 mila euro. Al momento dunque le casse non sono sicuramente vuote e quindi non si rilevano particolari problemi per il pagamento”.
“Il signor sindaco - rincara la dose - che svolge le funzioni di Amministratore comunale da diversi anni certo non può ignorare che il bilancio del Comune è redatto in termini di competenza e in termini di cassa. Nel caso in esame dunque non si tratta di un ulteriore debito in quanto lo stesso risulta regolarmente previsto a Bilancio in conto residui, vale a dire che è certo, già riconosciuto e perciò liquidabile. I cittadini di Castellamonte possono stare tranquilli in quanto non sarà sicuramente colpa di un errore dell’ex ragioniera se non verranno eseguite opere o lavori pubblici”.
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