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22 Marzo 2018 - 23:28
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oglie di Nerio Nesi (politico, banchiere e partigiano), appartenente ad un’antica famiglia di notai eporediesi Patrizia Presbitero, 68 anni, già candidata nel collegio uninominale della Camera alle recenti elezioni politiche, ha deciso di scendere in pista anche per le comunali di fine maggio o inizio giugno.
Lei nelle liste di Mdp, Mauro Salizzoni nelle liste del Pd, entrambi in appoggio al candidato a sindaco del centrosinistra Maurizio Perinetti. E parliamo di due personaggi di punta nel mondo della sanità. Entrambi conosciuti a livello mondiale per le capacità espresse in anni e anni di studio e duro lavoro.
Patrizia Presbitero è infatti stata uno dei più giovani primari d’Italia di tutti i tempi ma soprattutto una delle pochissime a praticare cardiologia “interventistica”. Mauro Salizzoni, 70 anni, è invece ancora oggi direttore del Centro Trapianto di Fegato all’Ospedale Molinette di Torino che guida dal dal 1993, Da un punto di vista professionale, il massimo degli esperti possibile nella sua specializzazione. Andrà in pensione a novembre, ma continuerà a lavorare come consulente. Diciamo che sia lei che lui, da qui in avanti potrebbero davvero avere tutto il tempo per fare politica sotto le rosse torri e questo, almeno per Salizzoni, non sarebbe una novità. Lo aveva già fatto nel 1994, ai tempi del sindaco Giovanni Maggia, candidandosi nelle liste di Rifondazione Comunista.
A Ivrea tanto quanto a Samone, a partire dagli anni ‘70, prima in minoranza e poi alla testa di una lista di ragazzini di belle speranze.
Insomma ci sono Salizzoni e Presbitero nell’aria, ultimo tentativo, forse, per salvare una campagna elettorale che al contrario dei tempi andati si sa come inzierà ma non si capisce bene come potrebbe finire considerando il vento in poppa dei cinquestelle e i risultati mai cosi positivi ottenuti in città dal centrodestra e dalla Lega in particolare.
Resta sul tavolo un unico enigma: E’ questa la sinistra che potrà fare la differenza nella disperata ricerca di un elettorato andato perduto.
“La politica è una mia vecchia passione politica giovanile, poi abbandonata per una immersione totale nella carriera scientifica e professionale, passione sopita, ma mai cancellata” ci aveva confidato Presbitero alcune settimane fa in un intervista, aggiungendoci l’influenza esercitata dal marito.
Tra i suoi obiettivi, la creazione di nuovi posti di lavoro “unico modo per evitare l’abbandono dei nostri paesi...”. E fin qui nulla di eccezionale. Quel che ci aveva lasciati un po’ perplessi era invece stata la sua consapevolezza d’aver vissuto fino al giorno prima in un altro mondo. “La campagna elettorale - ci aveva scritto - mi sta permettendo di capire le esigenze e i problemi della gente ancor più di quanto abbia fatto la mia professione...”. E se non c’è da compiacersene, resta l’applauso per l’onestà intellettuale.
Insomma, sarà anche poco ma tant’è! E con questo, con due personaggi di questo calibro, la sinistra da salotto e “radical chic” è di certo accontentata.
Può non fregargliene un bel nulla a chi vive nei quartieri popolari della città, abituati ai dottori della mutua, alle prenotazioni di visite ed esami “sine dia” e ad una sanità che funziona per grazia ricevuta.
E ci sembra quasi di sentirli.
“Presbitero e Salizzoni? Non me li sono mai potuti permettere...!”.
Che per amor del vero, di Presbitero non sappiamo, ma su Salizzoni tutti sanno che non s’è mai prestato alla logica delle visite private a pagamento.
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