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SETTIMO TORINESE. Pd e Mdp uniti in un’unica festa?

SETTIMO TORINESE. Pd e Mdp uniti in un’unica festa?

Per il Partito Democratico di Settimo Torinese il peggiore risultato di tutti i tempi. Quando domenica scorsa, militanti e dirigenti, tifosi e miscredenti han  scoperto d’aver portato a casa uno striminzito  22 per cento, sia al Senato,  alla Camera, qualcuno è quasi scoppiato in lacrime, altri han cominciato a balbettare, senza contare i tanti a cui è rispuntato l’asma sopita. Respirare. Inspirare. Respirare. Inspirare. Tutti lì con le mani nei capelli davanti ai risultati, compresi assessori e consiglieri comunali dell’allegra brigata che da sempre governan la città.

Perché? Perché è stato un po’ come scoprire che se si fosse andati a votare per il rinnovo del governo cittadino non si sarebbero neanche avuti i numeri per giocarsela al ballottaggio. Forse al lotto. Ecco! Questo sì! Un bel 2 sulla ruota di Torino e 2 su tutte. A raccontarla sembra una barzelletta. Un miracolo per Lega e Cinquestelle, un incubo per loro. Adesso si è scoperto che è vero quell’antico detto e c’è sempre una prima volta.

Bastonati. Presi a calci nel sedere e negli stinchi dai cittadini o, se si preferisce, dal popolo “sovrano”. A calci e senza alcuna intenzione di voler sentir ragioni. Dalle stelle alle stalle dopo mesi e mesi di polemiche sulle tv, sui giornal, in radio e sui social network sul senso della sinistra e su chi la rappresenta. Solo adesso s’è scoperto che mentre loro discutevano il popolo della sinistra, gli operai (quei pochi che ci sono ancora), i disagiati, le famiglie monoreddito e i disoccupati, se n’erano già andati via, dalla stalla ai cinquestelle e con la Lega.

E’ successo in tutta Italia ed è successo pure a Settimo, nei quartieri più periferici di una città che pur essendo tutta periferia, un centro ce l’ha. Colpevoli loro d’aver dato l’impressione di volersi occupare solo della Banca Etruria del papà di Maria Elena Boschi e dei Pir del consigliere comunale Luca Rivoira. Distinti e distanti dai mal di pancia della gente. Troppo radical chic e troppo poco Cipputi, nonostante l’impegno che pure ci mette, tutte le volte che ne ha l’occasione il capogruppo Daniele Volpatto, lui sì, orgogliosamente operaio.

Tutto vero, ma ora che si fa? A un anno dalle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale evidentemente il Pd dovrà decidere con quale candidato a sindaco presentarsi, sciogliendo fin da subito tutte le perplessità che ha (ed è evidente che ce le ha) sull’uscente Fabrizio Puppo.

La domanda che un po’ tutti si stan facendo è se davvero esiste o meno l’opzione sull’attuale vicesindaco Elena Piastra. Una domanda a cui peraltro la diretta interessata stenta a dare, almeno alla stampa, una risposta chiara e precisa.

“Gliel’ho chiesto a maggio e davanti ad altre persone mi ha detto di no -  commenta e ci racconta il sindaco Fabrizio Puppo - Glielo chiederò di nuovo anche se normalmente, a meno di grandi disastri, un sindaco viene sempre ricandidato la seconda volta. Glielo chiederò e cominceremo a fare dei ragionamenti. Detto questo è evidente a tutti che con dei numeri così dobbiamo muoverci subito per recuperare i voti che abbiamo perso. Ebbene sì! Ci sono concrete possibilità di perdere la guida di questa città....”.

E poi c’è l’Mdp che potrebbe essere un buon alleato o, nel suo piccolo, il peggior nemico.

All’alba del giorno dopo, conuna sconfitta che pesa come un macigno, il portavoce Matteo Cantamessa non ha più gli stessi toni barricadero dei mesi di campagna elettorale.

“Avevamo due candidati del territorio - osserva - e anche questa cosa non ha fatto assolutamente la differenza. Stiamo vivendo una rivoluzione dal basso.... ”

E poi sulle divergenze con il Pd e sul futuro del centrosinistra a Settimo Torinese. “Non nego che le divergenze degli ultimi mesi possano avere avvantaggiato gli altri -  ammette - Nei prossimi mesi cercheremo di capire quali coalizioni si formeranno a livello nazionale per poi riportarle sul piano locale. Non possiamo essere noi a tracciare una strada, quindi restiamo in attesa delle proposte del Pd sul candidato a sindaco e su Fabrizio Puppo a cui daremo il massimo del supporto possibile fino alla fine della legislatura”.

E tra chi si augura e un po’ ci spera che ritorni il sereno c’è anche Pierino Lovera, il più autorevole rappresentante della “lista civica”.

Che il centrosinistra fosse in caduta libera  era nell’aria - alza le braccia al cielo -  Da adesso in avanti dovremmo porci degli interrogativi ma è chiaro che chi oggi ha perso ha delle colpe. La verità è che le divisioni non hanno mai prodotto nulla di buono e il consiglio che dò io è di  ricominciare a dialogare. Questo fanno le persone intelligenti: si mettono intorno ad un tavolo per discutere, anche sul ricambio generazionale che è in atto. Magari è positivo. Siamo tutti bravi a parlare ma poi i conti si fanno con i numeri che ci sono a disposizione. Vediamo se dopo questa brutta campagna elettorale si affronteranno le cose con più ragione...”.

E c’è già subito una proposta ed è anche di Cantamessa, ma non solo. Ripartire da quest’estate con una unica festa anzichè due.

E di nuovo tutti insieme ai tavoli e ai fornelli. Tutti insieme appassionatamente davanti a fiumi di birra, braciole di maiale, costolette e patatine fritte. Come ai vecchi tempi... Come è sempre stato. C’è chi ci crede. C’è chi frena. “Adelante!  Adelante! Adelante Pedro ma con juicio...”

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