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CAFASSE. “Sì, chiuderemo in bellezza!” Sorrisio, sindaco a fine mandato

CAFASSE. “Sì, chiuderemo in bellezza!” Sorrisio, sindaco a fine mandato

Un anno o poco più.

E dopo due lustri il sindaco Andrea Sorrisio, 51 anni, abbandonerà la guida del Comune di Cafasse.

L’attuale primo cittadino è entrato in politica nel 1999. Per 10 anni ha fatto l’assessore con delege a Istruzione, Cultura e Commercio, mentre dal 2009 è diventato sindaco.

Manca meno di un anno e mezzo alla fine del mandato. Qual era il tuo obiettivo quando hai deciso di candidarti?

L’obiettivo era proseguire sulla strada tracciata dal sindaco precedente, per completare una serie di lavori a Cafasse e cominciarne moltri altri. Se andiamo a prendere i programmi elettorali del 2009 e del 2014, e spuntiamo le cose fatte, arriviamo alla quasi totalità. Insomma abbiamo fatto la stragrande maggioranza delle cose che volevamo fare, come la ristrutturazione del cimitero, l’abbattimento del mulino, la sistemazione del centro polisportivo, la messa in sicurezza e la cura delle scuole.

Com’è cambiata Cafasse in questi 10 anni?

Purtroppo la crisi economica si è fatta sentire, e il nostro Comune come gli altri sta sofffrendo. Tante attività hanno chiuso e chiudono, e questo mi dispiace. Dal punto di vista “estetico”, invece, è sicureamente migliorata. Abbiamo curato le strade e tutto sommato la qualità dei servizi è molto buona. Inoltre in questi 10 anni si sono rafforzate le associazioni, che hanno tirato molto la carretta, sono sempre presenti dando una mano. Il tessuto sociale è fondamentale. Per contro, come detto, il problema del lavoro e delle attività commerciali. Cafasse un tempo aveva un appeal diverso, così come tanti altri piccoli Comuni che stanno morendo tutti.

Qual è l’intervento di cui sei più orgoglioso?

A dir la verità, ciò di cui più sono orgoglioso è il rapporto con la gente. In questi 10 anni ho stretto delle belle relazioni con tutti i concittadini, dai bambini delle scuole fino agli anziani. Questo è quello che mi porterò dietro più di ogni altra casa, al di là degli interventi fatti, dei lavori pubblici, delle opere. 

C’è qualcosa di cui puoi rimproverarti?

Ogni cosa si può fare meglio. Comunque se c’è qualcosa che mi ha dato dispiacere è il rapporto con la Città Metropolitana, che non esiste più. Pretende tanto e da poco.  Ho un po’ di rammarico a non essere riuscito a incidere, insieme agli altri sindaci, nei confronti degli enti superiori. Avremmo potuto ottenere di più, ci avessero ascoltato.

Cosa succederà in questo ultimo anno e mezzo di amministrazione?

Porterò a compimento gli interventi previsti  per il 2018, cioè l’abbattimento del mulino, il progetto della rete di videosorveglianza, la messa in sicurezza e la ristrutturazione della bocciofila e del campo da calcio, nonché l’asfaltatura  e la nuova segnaletica di tante strade. Chiuderemo in bellezza!

Finito il mandato, ti farai da parte?

Chiaramente non posso fare il terzo mandato, ma è comunque giusto che mi faccia da parte. Sono stanco, vorrei riposare un po’, e poi è giusto che qualcun altro si occupi della cosa pubblica. Io non voglio che la gente mi sopporti, ma che si ricordi di me. Poi vedremo in futuro quel che sarà.

Cosa auguri alla prossima Amministrazione, qualunque essa sia?

Tanta fortuna. Ne avrà bisogno, perché la situazione è difficile. Adesso i sindaci non hanno soldi, e se arrivano è  all’ultimo momento, come ci è successo quest’ano. Non riesci a programmare molto e hai tante responsabilità. Insomma, auguro veramente molta fortuna. Posso dire che per fare il sindaco ormai devi essere un po’ incosciente. Per me è stata una bella esperienza, ma la situazione continua a peggiorare e riuscire a gestire la situazione è molto difficile.

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