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08 Marzo 2018 - 16:37
Sta per iniziare la stagione di migrazione dei rospi verso i siti riproduttivi. la Città Metropolitana si attiva per salvare anfibi preziosi per l’ambiente e l’agricoltura.
Nel 2000, l’allora Ente gestore del Parco del Lago di Candia, realizzò il primo rospodotto lungo la Strada Provinciale 84 Candia-Caluso, con barriere artificiali mobili a tutela delle centinaia di rospi e rane dalmatine che, durante la migrazione riproduttiva, si dirigevano verso le sponde del lago per deporre le uova. Successivamente, grazie ai finanziamenti della Misura 323 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Piemonte, l’allora Provincia di Torino a partire dal 2013 ha incrementato e reso più efficienti le strutture.
Per consentire agli animali di superare incolumi la strada, sono state collocate sotto il manto stradale alcune canaline di cemento con una griglia di aerazione in ghisa. I vantaggi della soluzione adottata sono la salvaguardia degli animali che attraversano la strada, la facilità di manutenzione, l’umidità e l’illuminazione simili a quelle dell’esterno (il che attira gli animali).
Il Servizio Pianificazione e gestione rete ecologica e aree protette ha collocato ai bordi della carreggiata una serie di barriere temporanee che convogliano gli anfibi agli ingressi dei tunnel, garantendone l’incolumità pur in assenza di una sorveglianza diretta da parte di volontari o tecnici.
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