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07 Marzo 2018 - 14:11
GIACOMO LISA sindaco di Lemie e DANIELA MAJRANO sindaco di Viù
È andata com’è andata. Addio alla fusione tra i Comuni di Lemie e Viù.
Come anticipato da La Voce la scorsa settimana, il sondaggio esplorativo condotto dall’Amministrazione del sindaco Giacomo Lisa non ha dato i risultati sperati. Hanno votato 69 cittadini e in 36 - maggioranza risicata ma pur sempre maggioranza - hanno espresso la propria contrarietà alla fusione.
Nei giorni scorsi le amministrazioni dei due comuni si sono incontrate per decidere il da farsi, e proprio in quel frangente Lisa ha comunicato la sua volontà di rinunciare alla fusione.
“I risultati del sondaggio hanno comportato un approccio diverso tra i vari componenti della maggioranza, che sostanzialmente ci ha fatto ritenere opportuno di non portare la delibera in consiglio - spiega il primo cittadino -. Rinunciamo fino a che non cambieranno gli approcci, o fino a quando non si valuterà l’aggregazione a livello di valle, cioè anche con Usseglio. Vogliamo in ogni caso evitare di creare condizioni tali da peggiorare una spaccatura che già è presente a Lemie”.
Insomma la popolazione è divisa sulla fusione, ma anche una parte dei consiglieri di maggioranza, dopo il sondaggio, potrebbe votare contro ad un’eventuale delibera in consiglio comunale.
Lisa lo spiega ancora meglio con l’avviso alla popolazione pubblicato sul sito del Comune. E non risparmia le polemiche... “La decisione è stata presa, in particolare, per non fornire altri motivi di attrito tra i residenti oltre a quelli che già penalizzano il nostro paese per la sua mancanza di coesione, pur nella consapevolezza che tale scelta tuttavia sarà molto penalizzante per il prossimo futuro di Lemie - scrive -. Ci auguriamo comunque che chi si è raggomitolato attorno ad un ancestrale senso di identità territoriale lo abbia fatto con la chiara consapevolezza della perdita delle facilitazioni attualmente usufruibili e della inevitabile dissipazione delle poche risorse del paese in attività improduttive. A fronte di questa scelta, effettuata amaramente, ma nel pieno rispetto della democrazia, non si riusciranno ad attivare tutte quelle iniziative che la popolazione residente e non, continuerà a richiedere come se le risorse non fossero un problema”.
Il primo cittadino è lapidario. “Non potremo utilizzare gli utili “dell’avanzo di amministrazione” (l’unica opportunità per poterli sbloccare sarebbe stata la fusione) - elenca -. Non avremo precedenza nei bandi regionali che ci danno la possibilità di finanziamenti a fondo perduto sulla base di progetti presentati in Regione, continueremo a dissipare le poche risorse del paese in attività improduttive legate in massima parte al mero funzionamento della macchina comunale L’Amministrazione comunale continuerà comunque con immutato impegno e determinazione nella ricerca, con i comuni contermini e con l’Unione Montana Alpi Graie, di ogni forma di collaborazione nell’interesse della comunità Lemiese”.
Più chiaro di così, non si può. Insomma per colpa di chi s’è messo di traverso alla fusione, il paese perderà tutta una serie di agevolazioni che avrebbero di certo contribuito a risollevarlo.
Eppure, ormai, il dado è tratto. E la stessa amministrazione di Viù non può che prenderne atto. “Esprimiamo il massimo rispetto per la scelta dei consiglieri di Lemie - scrive il sindaco Daniela Majrano sul sito del Comune -. Non nascondiamo tuttavia il nostro rammarico per la perdita di un’opportunità di sviluppo di cui l’intero territorio avrebbe potuto godere, non tanto e non solo per gli incentivi economici concessi dalla Regione e dallo Stato ai comuni che attuano la fusione, quanto per i vantaggi di cui il comune derivante da fusione gode in materia di personale, precedenza sui bandi regionali, utilizzo di spazi finanziari, pareggio di bilancio, utilizzo dell’avanzo di amministrazione. Ci auguriamo che il discorso possa riprendere in futuro con i comuni interessati a costituire un soggetto più forte, come territorio e come popolazione, e più rispondente alle
esigenze dei cittadini. La collaborazione tra i comuni della valle continuerà comunque attraverso l’Unione Montana Alpi Graie, grazie alla quale sono stati conseguiti importanti risultati per il territorio, così come normalmente accade quando si lavora insieme in vista di un obiettivo comune. L’Amministrazione di Viù rimane comunque a disposizione per ogni e qualsiasi approfondimento in merito “.
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