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27 Febbraio 2018 - 15:47
Questa proprio non ci voleva. Un battibecco “via email” tra il segretario cittadino del Pd di Ivrea Luca Spitale e il sindaco della stessa città e dello stesso partito Carlo Della Pepa.
Colpevole quest’ultimo d’aver accettato l’invito, ed essersi fatto inserire nero su bianco nel volantino con cui “Liberi e uguali” annunciavano per sabato scorso, nel salone comunale di Banchette, un convegno sul servizio sanitario nazionale.
Fuor di discussione che si trattasse di un appuntamento elettorale di fatto presieduto dal candidato al Senato, il settimese Aldo Corgiat Loia, con le conclusioni di Patrizia Presbitero, candidata alla Camera nel collegio Ivrea/Ciriè.
Non l’avesse mai fatto.
“Ritengo non opportuna la tua partecipazione all’evento - gli aveva anticipato Spitale, inviando per conoscenza la email ad almeno una doppia dozzina di militanti e iscritti - Non si tratta di un convegno tecnico, ma elettorale teso a promuovere un partito ed un candidato concorrenti al PD....”.
E poi ancora: “Noi (la segreteria del circolo) riteniamo che la tua figura di Sindaco del PD abbia una valenza politica che può generare confusione nel nostro elettorato...”.
E la risposta un po’ goffa del sindaco non si è davvero fatta attendere. Peccato solo che sia arrivata in tarda serata, esattamente alla conclusione del convegno tenutosi al mattino con lo stesso fuso orario.
“Ho confermato la mia partecipazione - ha risposto - in quanto ritenevo il tema discusso fondamentale per il futuro dei cittadini italiani e di conseguenza dei cittadini di Ivrea. I relatori inoltre erano stimati professionisti, pochissimi aderenti a LeU e ancora meno candidati alle prossime elezioni politiche....”.
Insomma, quasi una questione di vita o di morte e di sottofondo la sensazione che Della Pepa in verità non conosca la nuova legge elettorale, considerando che ci si sta praticamente concentrando solo sui candidati dell’Uninominale e seduti a quel tavolo per LeU c’erano tutti e due, del Senato e della Camera...
Il problema (sono le sue parole) è che la richiesta gli era arrivata dalla dottoressa Presbitero e non se l’è sentita di dire “no” a una collega. E poi? E poi si ricorda di aver “partecipato nei mesi passati ad analoghe iniziativa in sala Santa Marta sui temi del turismo e della cultura...”.
Insomma, una di quelle arrampicate sui vetri da tramandare ai posteri...
E non finisce qui.
“Ritengo - ha aggiunto sperticandosi di complimenti nei confronti degli organizzatori - che sia utile mantenere un canale di dialogo e di confronto soprattutto con chi fino a poche settimane fa condivideva con noi un cammino comune... Nello specifico (penso che i nostri iscritti presenti ieri a Banchette potranno confermarlo), l’iniziativa è stata di buon livello culturale e ha affrontato molti nodi che condizionano il nostro Sistema Sanitario....”.
E sembra quasi di sentirli i militanti del Pd: “Grazie Della Pepa! Grazie Della Pepa...”.
E invece? Invece no! A leggere tante argomentazioni così campate in aria in un colpo solo, considerando che il punto di partenza era e resta la campagna elettorale, in tanti si stan chiedendo che cosa si sia fumato... Insomma, cronache da Marte, o cronache di un marziano?
Epperò Della Pepa un asso nella manica per rifarsi un verginità ce l’ha. Dice che a quel dibattito non solo avrebbe messo in luce “alcune debolezze della proposta di LeU sull’accorpamento degli ospedali dell’Asl To4”, ma si sarebbe addirittura lanciato in una provocazione delle sue, s’intende da democristiano. “Ho chiesto - scrive - ai partecipanti se ritenevano che dividersi fosse un buon modo per difendere il nostro SSN....”.
Finita qui la provocazione? Sì!
Anche perchè per quel che se ne sa, Aldo Corgiat Loia gli avrebbe risposto, tra gli applausi scroscianti della platea “Basta che tu voti Liberi e Uguali e abbiamo risolto il problema...”
E chissenefrega se ad assecondarlo - sono le parole di Della Pepa - si sarebbe precipitata la professoressa Dirindin, dato che anche la senatrice Nerina Dirindin campeggia nell’elenco di quelli usciti dal Pd per entrare in Articolo Uno....
Tant’è, ma ancora non basta “Secondo me - conclude - sono ben altre le cose che generano confusione nell’elettorato non certo la partecipazione critica e dialogica ad un convegno di una forza politica “con cui dovremmo dialogare se non vogliamo dare in mano ad altri la Nazione e la nostra città....”.
E su questo, se non altro, la ragione ce l’ha lui. Genera molta più confusione, quando è uno del Pd a farla, la distribuzione di volantini con il logo di LeU, ma anche viaggiare in lungo e in largo per la città con la spilletta rossa e i santini in tasca di Grasso presidente, o tessere le lodi di D’Alema con il megafono in bocca, in piedi, sul sedile anteriore di una Fiat 500 decappottabile.
Cosa resterà di questa storia? Forse niente o forse l’amaro in bocca ai due candidati all’uninominale del Pd, Francesca Bonomo alla Camera e Alberto Avetta al Senato. Avranno mica il dubbio che il primo cittadino stia loro remando contro? Boh... E cosa più importante, le nuove teorie in salsa eporediese del sindaco di Ivrea chi gliele andrà a spiegare a D’Alema, Renzi e Bersani?
Ci va lui...?
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