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14 Febbraio 2018 - 13:57
I mestieri diventano l’identità delle persone. Le azioni compiute ogni giorno per costruire, rifare, scrivere, parlare, studiare, vendere o comprare, diventano con il tempo solide caratteristiche d’essenza. Siamo e diventiamo quello che facciamo.
Nella scorsa settimana, a Settimo, tre imprenditori ed artigiani, molto conosciuti in città, ed un medico di famiglia in pensione ci hanno lasciato. Sui manifesti funebri, le rispettive famiglie hanno chiesto di indicare il mestiere svolto durante la loro vita. Gian Franco Gastaldello aveva 60 anni. Sul manifesto compare la scritta a caratteri maiuscoli: “Il Meccanico”. In alto a destra, c’è l’immagine di Gian Franco con una maglia rossa su cui c’è scritto: “Solo Cuore e Carburatore”. Un titolo di coda su una vita di lavoro trascorsa a riparare motori nella sua officina di via Leinì 4, tanti anni dedicati alla passione di far ripartire le auto in panne. Su un altro manifesto compare la scritta “Elettricista”: è l’epigrafe che annuncia la scomparsa prematura di Daniele Torlai, all’età di 52 anni. Aveva smesso di lavorare da qualche tempo per motivi di salute, ma tutti ricordano il suo generoso impegno nel volontariato. I suoi funerali sono stati celebrati ieri, lunedì 12 febbraio, alle 14,45, presso la chiesa Santa Maria di via don Gnocchi.
E anche Sergio Gabetti, “Costruttore edile e Alpino” di 86 anni, ha lasciato un vuoto incolmabile nella sua famiglia.
Sergio era un impresario molto conosciuto in città. Suo figlio Marco, seguendo le orme del papà, è un geometra ed ha il suo ufficio a Settimo.
A Torino, nei primi anni del Dopoguerra, i capostipiti dei Gabetti, il nonno e gli zii di Sergio, avevano realizzato parecchi condomini, realizzando uno dei tanti “miracoli” che all’epoca si incastonavano nel cosiddetto “boom economico”. Altri tempi. Sergio è stato in attività con la sua piccola impresa fino al 1991, quando poi andò in pensione. Come alpino iscritto al circolo Ana di Settimo, di via Palestro, era stato in missione un paio di volte sul Monte Bianco come telegrafista: faceva parte della scuola militare alpini. I suoi amici, le penne nere di via Palestro, hanno riservato alla salma di Sergio un picchetto d’onore durante le esequie celebrate alla San Vincenzo De Paoli..
Infine, in ordine di tempo, la scomparsa del dottor Ottavio Pocher, medico di famiglia e specialista in dietologia, nella giornata di sabato 10 febbraio.
Quattro storie fatte di lavoro e di passione. Un impegno quotidiano profuso per la crescita di Settimo, la loro città.
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