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07 Febbraio 2018 - 17:30
Riceve quattordici multe in pochissimi giorni. Circa 1.400 euro di contravvenzioni da pagare.
E’ successo a Daniele Nisi, 40 anni, un figlio di 13, un lavoro da operai e un lunario da sbarcare. Trasferito a novembre da Brandizzo a Chivasso, Daniele Nisi va ad abitare in vicolo Privato 4, una traversa di via Torino.
Qui è isola pedonale e Daniele lo sa benissimo. Prima di iniziare a transitare nella zona vietata si reca dalla Polizia Municipale per chiedere il pass residenti. Poche formalità e il permesso gli viene concesso. Pochi giorni fa, però, Daniele Nisi si vede recapitare un blocco di 8 multe.
“Risalivano tutte a novembre: il 21, il 22, il 23 il 24, il 25, il 26, il 28 e il 30. Insomma, ero stato multato per ogni accesso effettuato. Corro dai vigili per cercare di capire e ci accorgiamo che, per mio errore, era stato trascritto un numero di targa errato. Cambiava la lettera finale, una C anziché una G. Una banalità costata cara perché gli accertamenti sono stati fatti tutti dall’ufficio, il 9 gennio. Se mi fossero stati contestati al momento, di multa ne avrei ricevuta una sola e l’avrei pagata senza battere ciglio”.
Nonostante venga bloccato tutto e corretto l’errore, Daniele riceve altre 6 contravvenzioni: “Il blocco di dicembre - spiega - anche qui, per ogni accesso una multa”.
Quando si reca dalla polizia municiplae viene assalito dallo sconforto: “Mi hanno detto che l’errore c’era, ma non potevano fare nulla. L’unica strada era il ricorso al Giudice di Pace”. Daniele, però non si arrende e chiede un appuntamento al Comandante: “La ritenevo una questione di giustizia. E’ vero che l’errore è mio, ma non può cadermi addosso così, a valanga. Mi spingono al suicidio economico”. L’incontro con il comandante finisce molto meglio: “Mi hanno indicato la strada del ricorso al Prefetto. Io compilerò i documenti per la richiesta di annullamento e loro inoltreranno la pratica. Inoltre mi hanno spiegato che si è trattato di un duplice errore infatti, oltre ad esserci la targa sbagliata, a loro risultavo ancora residente a Brandizzo. Se la residenza fosse stata giusta, invece, grazie ad un controllo incrociato se ne sarebbero accorti subito”.
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