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CHIVASSO. Ecco perchè sullo Ius Soli abbiamo preferito astenerci

CHIVASSO. Ecco perchè sullo Ius Soli abbiamo preferito astenerci

Martedì scorso si è tenuto il consiglio comunale, tanti i temi trattati, ma questa settimana ho deciso di parlarvi dell’ultimo punto all’ordine del giorno, il famoso  “Ius Soli” . Tema ormai molto discusso in questi giorni non solo a livello nazionale , anche in consiglio comunale è stato trattato dalle tante forze politiche.

Spiego a grandi linee come siamo arrivati alla votazione.  Ius soli (dal latino significa diritto del suolo)  termine adottato oggi per indicare la proposta di dare la cittadinanza a tutti i bambini nati o arrivati in Italia da genitori stranieri.

Attualmente la legge in vigore da libertà di scelta al compimento dei 18 anni, questa legge è da tempo considerata carente in quanto lega i bambini nati e cresciuti in Italia al permesso di soggiorno dei genitori il cui permesso nel frattempo  può scadere, e costringere tutta la famiglia a lasciare il paese.

Noi come gruppo M5S Chivasso rappresentato in consiglio comunale da Marco Marocco (Capogruppo) e da me, dopo la riunione con gli attivisti abbiamo deciso di seguire la linea nazionale del MoVimento cioè astenerci dalla votazione,  le motivazioni che ci hanno portato a questo sono diverse:

Riteniamo che lo Ius Soli sia un tema molto importante un argomento che deve essere approfondito. Riteniamo sia un tema troppo delicato per dare la fiducia pur di portare avanti la proposta di legge, senza cercare un dialogo all’interno del parlamento. Questo aspetto ‘superficiale’ ci fa un po’ riflettere non tanto sul contenuto ma sulla volontà di confrontarsi e di migliorarlo.

Il confronto non vuole annullare gli esempi  espressi dalla maggioranza, che in parte condividiamo, ma riteniamo nello specifico che  questo tipo di legge passata anche a colpi di fiducia non soltanto vada a sminuire il contenuto ma vada in contrasto.

Il contenuto particolare di questa legge si presta anche ad una facile demagogia, ma non crediamo che gli interventi fatti siano demagogici anzi sono argomenti molto sentiti.

Invece dello sciopero della fame per porre più attenzione,  riteniamo più importante per questa legge momenti di confronto. Inoltre  non in prossimità di una fine mandato ma da discuterne all’interno del parlamento con ampia possibilità di miglioramento e di condivisione generale.

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