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29 Settembre 2017 - 11:42
Chi non ha letto del “sequestro”, da parte dei nostri vigili urbani, di un pallone al Parco giochi di via Po.
Un luogo dove i bambini, i nostri figli, utilizzano per giocare per esprimere il loro essere fanciulli. Noi tutti siamo stati bambini e i giardinetti erano la nostra meta, il nostro ritrovo. Vorrei esprimere il mio pensiero personale, premetto che sono nato e cresciuto in un piccolo paesino dove ci si conosceva tutti e dove ogni posto era luogo di gioco, sia per strada che nei cortili dei condominii si giocava a palla, a nascondino e tanti altri giochi. Già allora alcune persone si lamentavano per il troppo rumore e per gli schiamazzi dei bambini... ma felicemente giocando, litigando e inventando giochi siamo cresciuti, in un’epoca dove non esistevano ne telefonini ne videogiochi. Ci si confrontava e ci si divertiva con poco, anche solo con una bottiglia o un pezzo di legno. I tempi cambiano e la libertà è stata ‘limitata’... negli anni si è iniziato a leggere nei condomini “vietato giocare” per rispettare il riposo di alcune persone. Così sono aumentati i parchi giochi, il posto dove portare i bambini. Lasciamoli liberi in questi spazi verdi, spegniamo cellulari e accendiamo la loro creatività. Non sono certamente gli schiamazzi dei bambini il problema di Chivasso.
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