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CRESCENTINO. Troppi "amici" abbandonati e il canile non ha più posto

CRESCENTINO. Troppi "amici" abbandonati e il canile non ha più posto

Canile

Lana, Rudi, Zeus, Pollicino. Ma a loro se ne aggiungono anche diversi altri. Troppi.

Cuccioli o adulti poco importa. Meticci o di razza ancora meno. In quest’estate 2017 sono loro ad essere stati accumunati dallo stesso tragico destino.

Sono cani abbandonati, buttati in mezzo ad una strada perchè la voglia di prendersi cura di loro, in questo periodo dell’anno in cui la preoccupazione più grande è di preparare le valigie, è pari a zero.

Anche se a dir la verità, l’emergenza dell’abbandono dei cani qui, tra le risaie del crescentinese, dura da molto di più. Almeno dai mesi di marzo e aprile.

A riferirlo è il canile Balto, gestito da Sara Corsini e dai volontari dell’associazione Diamoci la Zampa.

Esordisce sostenendo che rispetto al 2016 l’indice degli abbandoni è notevolmente aumentato. Talmente tanto che nello stabilimento di strada Casale non c’è più un posto libero.

Quest’anno abbiamo avuto un boom di abbandoni già dal periodo di Pasqua - spiega Sara Corsini -. La conseguenza è che siamo arrivati a ridosso dell’estate con il canile gia pieno”.

La nostra capienza è di 25 cani - continua - ma siamo arrivati a superare i 30 e di conseguenza abbiamo dovuto informare il Comune”.

Parla di vera e propria emergenza. 

Paradossalmente nel periodo estivo abbiamo avuto relativamente pochi abbandoni rispetto all’ anno scorso, ma ce ne sono stati a marzo aprile e maggio. Sono anche calate drasticamente le adozioni”.

I luoghi dell’abbandono? A Crescentino, viene prediletta la campagna aperta anche se, dai dati forniti dal canile, non mancano i casi i cui sono gli stessi padroni a portarli in sede.

Il 90 per cento dei cani che arrivano al canile, provengono da una famiglia. Solo una minima parte sono randagi, nati e cresciuti in strada.

Si vede che sono socializzati - riferisce Corsini -, sono affettuosi e vanno anche al guinzaglio”.

E allora perchè la gente abbandona?

Sicuramente il problema maggiore sono la mancanza di lavoro o gli sfratti. L’impressione è che la gente si liberi dei cani quando è in difficoltà, per questo servirebbero più controlli sulla microchippatura anche da parte dei veterinari privati e poi bisognerebbe imparare a sterilizzare”.

Un tema che sta a cuore anche al vice sindaco Carmine Speranza, da sempre in prima linea nella tutela degli amici a quattro zampe.

Abbiamo dovuto bloccare gli interventi perchè il canile non ha più posto - interviene -. Abbiamo una convenzione con il canile di Borgo Vercelli per cui i cani che vengono trovati qui sono trasportati fin laggiù”.

I costi per lo spostamento ed il mantenimento sono però elevati.

Un appello che personalmente mi sento di lanciare è quello di imparare a microcippare i cani. Non è giusto - conclude - che vengono presi, abbandonati senza che noi abbiamo la possibilità di rintracciare a chi appartengono...”.

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