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02 Settembre 2017 - 08:23
Fino a qualche tempo fa combattevano, tra la vita e la morte, alla ricerca di un futuro migliore.
Viaggiavano su un gommone, ammassati uno sull’altro, alla ricerca della libertà.
Sono Boubacar, Mamoudu, Cyprian, Youssaf, Yakouba e Moussa.
Scappavano da paesi lontani, travagliati dalla guerra e da lotte interne. La Guinea Francese, la Nigeria, la Costa D’Avorio, il Senegal.
Sono sbarcati a Lampedusa e sono finiti all’ex istituto Tamburelli.
Per diversi mesi se ne sono stati lì. Con le mani in mano, senza sapere che fare dalla mattina alla sera.
Da qualche settimana sono i nuovi volontari di Vita Tre.
L’associazione li ha accolti a braccia aperte.
Segno che il desiderio di integrazione esiste anche qui.
“All’inizio erano solo due - ci raccontano dall’associazione -, poi sono diventati quattro ed ora sono sette”.
“Sono tutti giovani rifugiati ospitati presso l’ex Istituto Tamburelli - continuano -. Si sono offerti volontari per svolgere lavori socialmente utili”.
A coordinarli è Margherita Poncina, la loro assistente sociale. A seguirli nelle loro attività sono invece i volontari di Vita Tre Giovenale, Saverio, Giancarlo, Mirta e Matteo.
I richiedenti asilo si occupano dei piccoli lavori di manutenzione.
“Si sono prodigati - spiega Vita Tre - nella manutenzione del verde come la potatura delle siepi, la pulizia del cortile, l’orto botanico, nella manutenzione degli infissi, infatti la porta d’ingresso di casa Sereno è stata rimessa a nuovo. Infine, si sono specializzati nella cottura dei nostri famosi ‘canastrej’ posti in vendita presso il laboratorio. Bisognava vederli con quale maestria ‘giravano il ferro’, senza farli bruciare”.
Con l’associazione hanno trovato un modo per entrare a far parte della comunità che li ospita.
“Sono tutti giovani simpatici, intraprendenti e con un grande desiderio di comunicare. Qui da noi - conclude - hanno trovato un po’ di pace e la speranza di una vita migliore. Non possiamo fare altro che dire Grazie ragazzi per il lavoro che state svolgendo, sarete sempre i benvenuti nella nostra associazione”.
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