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CHIVASSO. Il duro lavoro dell’opposizione

CHIVASSO. Il duro lavoro dell’opposizione

Una veduta del centro di Chivasso

Se qualcuno vi dice che fare opposizione in Consiglio comunale è cosa facile, non credeteci. La vita del consigliere di minoranza è dura, costellata di momenti difficili e spesso frustranti. La mission da espletare, sempre e comunque, è opporsi a qualsiasi proposta avanzata dalla maggioranza. Apparentemente un compito semplicissimo, che può però trasformarsi in un’autentica sofferenza per chi, come me, mal sopporta il bieco ostruzionismo e campa di mediazione quotidiana. Oddio, è vero che le bizzarre scelte della giunta Ciuffreda, in questo senso, mi hanno facilitato molto il compito, ma ammetto di essermi talvolta trovato nella condizione di condividere, magari anche solo parzialmente, alcune proposte della maggioranza. Non si riesce ad essere sempre contro. Credo sia  umano. Molto meno umano, invece, è lo sforzo fatto in quei momenti per esprimere all’assemblea il contrario di ciò che realmente pensavo, attanagliato dal terrore che la verità trasparisse. Estenuanti safari di caccia al pelo nell’uovo. E che dire poi delle decine e decine di interrogazioni, preparate con cura e liquidate in poche battute, per lo più insoddisfacenti, dal Sindaco o dall’assessore di turno?

Dei tanti ordini del giorno studiati in ogni minimo dettaglio, e poi irrimediabilmente stroncati dai voti contrari e preconcetti della maggioranza? Delle numerose proposte progettuali elaborate per settimane e fatte proprie dalla maggioranza in sede di consiglio dopo pesanti emendamenti che lasciavano noi proponenti nello stesso stato d’animo di bambini a cui i bulli hanno appena rubato la merendina?

Una vita difficile, certo, ma anche una sfida terribilmente affascinante. Come la sfida di Ettore ad Achille, improba, ma combattuta nel nome dei propri concittadini, per amore e rispetto di chi ha scelto le nostre idee e vuole vederci battere per loro. A proposito, sarebbe bello rivedere i chivassesi in sala consiliare. Ci darebbe forza, proprio come ad Ettore gli sguardi dei Troiani assiepati sulle mura. Certo non siamo eroi che meritano tanto, ma sta a noi, consiglieri tutti, di maggioranza e di minoranza, riportare i cittadini in sala consiliare. Sta a noi tutti tentare di essere eroi e non comparse di un misero teatrino di provincia. Buon lavoro a tutti!

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