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PONT CANAVESE. Polo scolastico: silenzio stampa

PONT CANAVESE. Polo scolastico: silenzio stampa
Dopo le novità delle scorse settimane, questa volta non ci sono notizie eclatanti riguardo alla contestatissima  nuova scuola elementare di Pont. Anzi sì: per protesta  il blog “Insieme per Pont”, che aveva raccolto gli sfoghi dei pontesi,  ha deciso “il silenzio stampa fino all’11 giugno, sia pure con rammarico”. Questa la motivazione: “In seguito a quanto appreso attraverso l’Albo Pretorio non è difficile capire il motivo per cui siano risultati vani ed inutili sia gli inviti alla riflessione ed all’attesa quanto le innumerevoli considerazioni controverse al progetto ed alle modalità adottate per finanziare l’opera. Per forza: era già tutto fatto.  Crediamo che a volte il rumore di un rispettoso silenzio sia più educato, eloquente e rilevante di qualsiasi frastuono”. Quel che ha colpito di più è stata “soprattutto la totale mancanza di ascolto da parte di coloro ai quali null’altro si chiedeva se non un briciolo di democrazia e di ascoltare la voce dei Docenti, dei Genitori e dei Pontesi qualunque”.
Da parte delle minoranze si attendono iniziative, che però al momento non sono state rese note. Sembra invece che qualcosa si muova all’interno della giunta e che la fantasia degli amministratori si sia messa in movimento. Da voci non confermate si apprende di un’idea grandiosa, che risolverebbe d’un colpo il  problema della mensa: spostare i bambini delle Elementari nell’attale Scuola Media ed i ragazzi delle Medie nel nuovo edificio. Sembrerebbe anche che l’ipotesi di ristrutturare la scuola esistente non sia stata del tutto bocciata e che, come in tanti avevano auspicato,  gli architetti vincitori del Concorso d’Idee avrebbero avuto l’incarico di verificarne la fattibilità.
Ritardata pubblicazione
La delibera cui si fa riferimento sul  blog era stata votata dalla giunta il 16 febbraio scorso ma è stata pubblicata – chissà perché – soltanto ora. E’ quella con cui si approvava il “Quadro Economico dei Lavori”. Da essa  si apprende tra  l’altro che la somma precisa messa a disposizione dal Comune ricavandola dall’Avanzo di Amministrazione ammonta a 330.468 euro rispetto al milione e  mezzo che sarà necessario. Nel Quadro Economico stilato nel 2014, allorché la volontà di realizzare il “Polo Scolastico” si era concretizzata nel bando per il Concorso di Idee, nella casella riservata alla “Tipologia di copertura finanziaria” le voci indicate erano state “Provinciale, Regionale, Statale”. Poi le cose sono andate diversamente ma l’opera, notoriamente questione di vita o di morte, dovrà essere comunque realizzata.
Il bilancio creativo del sindaco
La cosa più stucchevole, nel modo in cui il sindaco di Pont tratta i suoi sudditi, è il suo perenne girare intorno alle cose, il suo dire e non dire, procedendo per sottintesi. Anche venerdì 19 maggio, nella serata dedicata all’illustrazione  del progetto, ha fatto la stessa cosa. Di fronte alle preoccupazioni  espresse da   Walter Portacolone riguardo all’indebitamento, queste sono state le più che evasive risposte: “Il mutuo è iscritto a Bilancio ma non è detto che venga stipulato. Abbiamo ottime previsioni di Incassi Extra e quindi potrebbe essere abbassato, magari ancor prima di essere acceso”. Quali siano questi incassi extra non si è ovviamente nemmeno sognato di dirlo. Ma il bilancio di un Comune può essere gestito così? Come si fa a consentire spese gigantesche e certe sulla base di introiti “eventuali”? Alla faccia delle regole, sempre più stringenti e complicate, che regolano la redazione dei Bilanci. Se questi sono i risultati, complimenti ai legislatori!
Di fronte alla proposta avanzata da Pier Mauro Rolando di utilizzare l’Avanzo per estinguere i mutui esistenti, Coppo ha risposto che “Avere troppi soldi in cassa non conviene perché magari, fra 3, 4 o 5 anni lo Stato ti dice: <Puoi amministrare lo stesso senza utilizzare quei soldi ed allora te ne prendo un po’>. E cosa puoi dire?”. Su questo purtroppo ha ragione ma è solo una conferma di quanto male vadano le cose nel nostro Paese, dove solo  i furbi riescono  ormai a cavarsela.
Quel che non si può negare a Paolo Coppo è di essere fantasioso:  per dimostrare che la nuova scuola rappresenterà un risparmio anziché una spesa ha scomodato tutte le possibili voci di entrata, mettendo insieme cose che tra loro c’entrano come i cavoli a merenda. Al crollo dei costi per riscaldamento ed illuminazione ha aggiunto i 13.000 euro di affitto che non  dovrà più sborsare per la Biblioteca Civica e per il Centro Anziani, che troveranno posto nell’edificio della scuola attuale. Con le due scuole vicine si dimezzeranno i costi dello scuolabus. Nel 2018 scadrà un vecchio mutuo. Persino il micronido, da sempre sotto accusa per i costi scaricati sulle spalle del Comune, contribuirà al risparmio. Ci si è accorti che 85.000 euro di contributi all’anno erano troppi e si è deciso di dimezzarli: o vi accontentate di 35.000 euro oppure non se ne fa più nulla! La cooperativa ha accettato ma c’è da chiedersi  su chi e cosa ricadranno questi tagli: sulle tariffe,  sulla qualità del servizio offerto o sugli stipendi dei dipendenti, che presumibilmente non saranno già ora stipendi da favola? Oppure la situazione è differente e – come molti sostengono – finora il Comune aveva strapagato il servizio garantendo ai gestori margini eccessivi di profitto?
I dubbi sul finanziamento
Alle rosee previsioni del sindaco, Walter Portacolone ha risposto: “Il nostro No al progetto  è dovuto al fatto che si tratta di un intervento che non riteniamo utile. Potremmo anche spendere 2.000.000 di euro se servisse a qualcosa: quando ci si accinge ad un investimento, ci deve essere un ritorno per la cittadinanza ma qui il ritorno non c’è. Vedo un paese impoverito e questo preoccupa tutti. Certo risparmieremo sugli affitti ma questo cosa vuol dire? Dovrai comunque ristrutturare l’edificio attuale e fargli la necessaria manutenzione!”.
Massimo Motto, dal canto suo, si è rammaricato: “Tutte le parole che dirò, a malincuore,  avranno a questo punto lo stesso effetto di abbaiare alla Luna. Se siamo qui stasera è perché  l’impennata delle procedure ha prodotto un percorso finanziario che assomiglia di piu’ ad una puntata alla roulette di un Casinò rispetto ad un piano economico che già a prescindere avrebbe di che far trascorrere notti insonni a chi lo ha perorato. Compresi gli astratti piani di rientro per la rateizzazione  del mutuo. Ormai non  posso essere che un passivo spettatore di una partita già giocata, dove si conosce ampiamente il risultato.”
Indirizzandosi al sindaco ha esclamato: “O saprai dimostrarci d’essere un Rockefeller della Finanza e dell’Architettura oppure sei uno scriteriato monumentalista”.
Quanto  ai consiglieri di Maggioranza queste sono state le sue parole: “Mi rivolgo a voi con la mia solita schiettezza, conoscendovi uno ad uno. Con molti c’e’ anche  una consolidata amicizia perciò accettate la mia opinione con affetto: se fossi seduto al vostro posto in questo frangente, in questa operazione , lo giuro, il mio culo (scusate il termine) non lo metterei su questa brace”. 
Risparmi energetici?
Una preoccupazione espressa da più parti ha riguardato il sistema di riscaldamento, che dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello del nuovo edificio ma che altrove ha dato pessima prova di sé. La consigliera Maria Grazia Trucano  ha posto delle domande ai progettisti mentre l’ex-assessore Massimo Motto ha invitato “chi avesse dei dubbi ad informarsi di quanto sta accadendo a  Rivarolo. E pensare che loro ne avevano davvero bisogno. Informatevi attraverso gli amministratori sui costi di gestione della nuova scuola rispetto ai costi teorici  o chiedete ai genitori degli alunni come si trovano i loro figli a frequentare il nuovo sito biotecnologicamente super avanzato in merito al riscaldamento affreddamento. Io non dico nulla; voglio essere super partes”.
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