Si definisce un sognatore e sentendolo parlare capisci che è proprio così. Vittorio Rinaldi è, da nemmeno due mesi, il nuovo presidente del Gruppo Volontari Ambulanza, meglio conosciuto come Gva. A 26 anni ha deciso di prender le redini dell’associazione per riportarla allo splendore di una volta, quando i volontari erano un centinaio e le iniziative non finivano mai. Oggi, il Gva si occupa di trasportare i malati alle visite mediche nei diversi ospedali, gestire il servizio di emergenza del 118, prestare assistenza a eventi sportivi e manifestazioni. Alcune di portata nazionale, come l’ostensione della Sindone. Le sorprese nel prossimo futuro potrebbero non farsi aspettare. “Stiamo lavorando - esordisce come un fiume in piena Vittorio Rinaldi, accogliendoci nella sede di via Per Casale 53 - per rendere un po’ più giovane l’associazione. Inoltrestiamo pensando ad un progetto con la Lilt che prevede il trasporto dei pazienti neoplastici negli ospedali”. “Perchè faccio il volontario? - riprende dopo una pausa di un secondo -. E’ una domanda che in tanti mi fanno. A dire la verità non lo so. Sono volontario da una vita, ho iniziato per scherzo e adesso mi ritrovo a fare il presidente. Diciamo che è una cosa che ti nasce dentro. Quando inizi non riesci pi a smettere”. Quello che sa molto bene è, però, come far andare avanti la “baracca”. “Provengo da una famiglia che gestisce aziende - sostiene Vittorio -. Sono cresciuto trascorrendo la mia vita in giro per il mondo, Cina compresa, e ho capito che per ottenere il meglio anche un’associazione va trattata come una piccola impresa”. D’altronde l’affitto, le bollette da pagare, l’acquisto di strumenti ci sono anche qui. L’Asl, infatti, non passa nulla. “L’unica differenza è noi lo facciamo a titolo gratuito - spiega -. E per gratuito intendo che nessuno di noi riceve alcun compenso, nemmeno un rimborso spese. Noi siamo qua e se ci dedichiamo ogni giorno ai più bisognosi è perchè vogliamo farlo. Vorrei quindi mettere un freno alle polemiche di chi dice che i volontari fanno pagare le corse dei pazienti per portarsi a casa lo stipendio perchè non è assolutamente così”. Il trasporto in ambulanza infatti ha sempre avuto un tariffario per via delle spese di gestione che quel tipo di mezzo ha. Ma all’inizio dell’anno, il Gruppo Volontari Ambulanza ha invece deciso di introdurre un tariffario a costo fisso anche per gli spostamenti in auto. “Prima era ad offerta libera ma ci siamo trovati ad affrontare situazioni insostenibili. Ci siamo trovati di fronte a persone che dopo essere andati e tornati da Torino e dopo aver aspettato 5 ora fuori dall’ospedale ci hanno lasciato a mala pena cinque euro. E con quelli non riusciamo nemmeno a pagare il casello dell’autostrada. Se andavamo avanti così rischiavamo davvero di far chiudere un’associazione che vive sul territorio da quasi 50 anni. Fosse per me non farei pagare a nessun verolenghese. Da dire è che comunque si tratta di una politica adottata da tutte le associazioni di volontariato presenti in questo paese e non solo da noi...”.
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