“Qualcosa di sicuro gli porterò. Credo i nocciolini di Chivasso ed il Grignolino, che so che gli piace”. Ha la voce che trema Oscar Perino, 65 anni, mentre parla all’altro capo del telefono. Lui, chivassesse da quarant’anni, questo sabato sarà uno dei pochi che incontreranno Papa Francesco, al secolo Jorge Bergoglio, a Genova. Lo farà in udienza privata, in un incontro per pochi intimi, insieme alla mamma, Annamaria Demergrasso. Oscar Perino è tra i parenti più prossimi del Papa. “Sapevo di avere una parentela con lui - racconta - ma pensavo che si trattasse di una cosa alla lontana”. E invece... E invece è venuto a sapere che la sua bisnonna, Rosa Demergrasso, era prima cugina della nonna materna del Papa, Regina Maria Sivori. Lo ha scoperto alla fine del 2015, quando in Vaticano hanno concluso lo studio sull’albero geneaologico sul Santo Padre. Tutte e due - ci spiega orgoglioso - vivevano a Teo, una piccola frazione di Cabella Ligure. Insieme passarono i primi anni della loro infanzia, poi la nonna materna di Sua Santità emigrò in Argentina. La mia bisnonna invece rimase in Italia, ebbe una figlia, mia nonna Maria. Regina Maria Sivori creò la sua famiglia a Buenos Aires”. Le loro strade, quindi, si dividero. “Non ci sono mai stati più contatti tra le noi e le loro, solo i racconti nostalgici della mia bisnonna”. Ma fra qualche giorno tutto cambierà. Il 27 maggio Papa Francesco farà una visita Genova. Una tappa di dieci ore che lo vedrà visitare il porto, l’ospedale infantile Gaslini, celebrare la messa in piazza Della Vittoria. E anche, ricongiungersi con i suoi cari. “Quel giorno, io e mia madre, che vive a Genova - rivela Perino - avremo un’udienda privata con Sua Santità. Il Vaticano offre l’opportunità a dieci dei suoi parenti più stretti, due per famiglia, di incontrarlo. Noi siamo quelli che abbiamo il grado di parentela più stretto, quello più diretto”. Di certo il chivassese non si presenterà dal cugino a mani vuote. Da qui la decisione di portare il Grignolino ed i Nocciolini. “Ho per lui una lettera, che avevo scritto a marzo quando ho scoperto di essere suo parente. Riassume - conclude - un po’ tutte le nostre vicende di famiglia, spiega i legami di parentela, Gli darò anche quella...”
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