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Evasione/elusione fiscale. Cosa si fa a Chivasso?

Evasione/elusione fiscale. Cosa si fa a Chivasso?

Duomo di Chivasso

Dipendenti e pensionati che guadagnano più dei loro datori di lavoro, più di professionisti, artigiani e commercianti. Non è una barzelletta. Lo dichiara il Ministero delle Finanze con gli ultimi dati recentemente diffusi sulla base delle dichiarazioni dei redditi, che fanno salire l’indignazione perché i dipendenti dichiarano in media 20.680 euro, mentre gli impresari si sono fermati a 20.469 euro, con i commercianti a 21.730 euro, ristoratori e albergatori a 14.940, titolari d’imprese di costruzione a 22.570. Se poi consideriamo i redditi superiori ai 300 mila euro annui, essi sono solo 31.752 e l’85% sono di pensionati e lavoratori dipendenti (?!). E’ colpa della crisi economica? No perché se la crisi colpisce le imprese e le partite Iva, come può non colpire anche chi per le imprese lavora, cioè i dipendenti? Quant’è attendibile un siffatto sistema fiscale? Eppure non c’è giorno che non si discuta di nuove tasse. Ogni proposta si basa sul metodo in teoria giusto, cioè tassare in proporzione del reddito. Un principio sancito dalla Costituzione, attuato con le aliquote IRPEF che sono progressive al crescere del reddito. Ma, con redditi falsati, anche le nuove imposte in discussione, come la nuova tassa sulla casa, o quella per l’acqua, aggraveranno le sperequazioni. Siamo in un paese di furbetti e di lobby? Si guardi all'aliquota sul gettito delle macchinette slot macine che era nel 2005 del 29%, mentre - visto l'alto gettito e la loro prolificazione a macchia d'olio - lo stato l'ha abbassata all'8% (senza contare il disagio sociale di quei poveracci che si mangiano la paga in pochi giorni!). Un’evasione fiscale, stimata dai 100 ai 200 miliardi di euro l’anno, pone agli ultimi posti il nostro Paese nella classifica della credibilità internazionale, e obbliga ogni contribuente onesto a sobbarcarsi un maggiore carico fiscale di alcune migliaia di euro l’anno. Ciò anche per le vergognose coperture politiche e i provvedimenti inefficaci. Finalmente nel 2005 fu emanato il Dl n. 203 per impegnare i Comuni nella lotta all’evasione, assegnando loro una quota delle maggiori somme accertate e riscosse a titolo definitivo, a seguito della segnalazione di comportamenti evasivi e/o elusivi all'agenzia delle Entrate. Un approccio che si è poi rafforzato con il Dl 138/2011 che prevede, per il triennio d'imposta 2012/2014, il riconoscimento ai Comuni del 100% delle maggiori imposte riscosse a seguito di segnalazione dei sindaci. Da noi dal 2005 si sono alternate giunte di centro sinistra e di centro destra, sia a livello regionale sia a Chivasso, ma pare che non sia successo nulla. Questa omologazione induce la gente a chiedersi se serve andare a votare? Si vedano gli esempi di lotta all’evasione fiscale dell’Emilia Romagna e della Toscana che hanno dato ottimi frutti. Da parte del nostro Comune ci sarebbe un altro elemento per impegnarsi: quello per il quale per le false dichiarazioni si fanno pagare sotto costo molti servizi, come i pasti scolastici. I recuperi d’imposta servirebbero a ridurre il carico fiscale che a Chivasso è da sempre molto elevato. Viceversa, se ci si limita alle filippiche, senza azioni di equità, si alimentano illegalità e sperequazioni, alterando le regole della libera concorrenza. Speriamo che il nostro Sindaco, così sensibile alla legalità, si ponga il problema che riguarda tutti molto da vicino.
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