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VENARIA. Caro Balocco ti scrivo

VENARIA. Caro Balocco ti scrivo
Caro Balocco ti scrivo, così mi distraggo un po’. Immagino tu abbia visto da casa lo scorso Consiglio comunale, con all'ordine del giorno la surroga a seguito delle tue dimissioni. Come hai potuto vedere, ammesso che non avessi di meglio da fare, la questione (parafrasando quel tale) è grave ma non seria. Il presidente del Consiglio, nel malcelato tentativo di spostare l’attenzione del dibattito, venendo meno al suo ruolo di arbitro, ha passato la serata ad interrompere di continuo gli interventi, fino ad inventarsi una inutile polemica con la consigliera Virga circa i verbali della Commissione Antimafia, argomento che nulla c’entrava con la discussione. Alcuni consiglieri pentastellati erano così divertiti nell'ascoltare la minoranza che hanno passato il tempo a sghignazzare, mentre, altri, per contro, visibilmente infastiditi, tra sbuffi e sospiri, non vedevano l’ora che si chiudesse la seduta. Insomma, caro Balocco, non uno (dei tuoi?!) che sia riuscito ad abbozzare un ragionamento politico circa le ragioni delle tue dimissioni, se non sul finire un po’ di solidarietà a titolo personale, perché in fondo, dopotutto, sei un bravo ragazzo che però ha fatto una scelta diversa per motivi suoi. Il punto è che di questi motivi non se ne può parlare, anzi non se ne deve parlare. Per tutta la serata, i cantori della trasparenza hanno fatto finta che la tua lettera di dimissioni non esistesse. Se ne sono convinti a tal punto che ad un certo punto, è stato il punto più alto del Consiglio, una (dei tuoi?!) ha parlato “della lettera di dimissioni che voi (minoranza) dite essere stata protocollata”. Cioè si negava l’esistenza di un documento che è agli atti. Sembrava il teatro dell’assurdo. E infatti, qualcuno insieme a me, ha provato a spiegare che era assurdo tacitare il tuo dissenso nei confronti del sindaco e parte della giunta e, per di più, nascondere le prove (a parti invertite, il Movimento sarebbe già corso in procura). Per quale ragione non si può discutere delle motivazioni che ti hanno portato, in aperto contrasto con l’esecutivo, a rassegnare le dimissioni? Eppure, non un dubbio ha sfiorato (la tua?) maggioranza, non un sussulto. Mi sono chiesto e ho chiesto: e se avessero ragione le tue ragioni? Chi è il vero interprete dell’anima del Movimento, Balocco o il sindaco Falcone?  Ma di questo non se ne deve parlare, copione già visto con la De Biase. Caro Balocco, non so cosa ti abbia spinto a rivedere, nel giro di neanche 24 ore, la tua lettera di dimissioni. A sentire i tuoi ex colleghi tra i banchi della maggioranza è stata una tua libera scelta. Quello che so è che delle quasi due pagine che hai scritto, ci sono cose che qualcuno ha deciso che non possiamo e non dobbiamo leggere. Questo atteggiamento illiberale (vedremo se anche al di fuori della legge) non è altro che la “prova del nove” della tua scelta nel prendere le distanze dal tuo gruppo di appartenenza. Ed io non posso che esprimerti solidarietà perché anche la più solida e radicata delle appartenenze non deve mai offuscare il senso critico. E tu lo hai esercitato, con coraggio. Caro Balocco ti saluto, mi pare che qualcosa ancora qui non va…   Ps. Oggi è il 25 Aprile, secondo Wikipedia: L'anniversario della liberazione d'Italia (anche chiamato festa della Liberazione, anniversario della Resistenza o semplicemente 25 aprile) è una festa nazionale della Repubblica Italiana che ricorre il 25 aprile di ogni anno. È un giorno fondamentale per la storia d'Italia ed assume un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale a partire dall'8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione nazista. Frase un po’ troppo lunga per un manifesto, tuttavia è possibile rintracciare alcune parole chiave quale spunto per l’Amministrazione. Certo, se si condivide il contenuto.
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