Un uomo dalla tenacia fuori dal comune, che ha contraddistinto le sue celebrazioni, sempre precise, sempre allegre e piene di gioia, efficaci. Mai banali. Con quelle sue introduzioni che sembravano prediche.
Un uomo che è stato per più di mezzo secolo salda guida della comunità, maestro degli insegnamenti del Vangelo, ma anche maestro di vita, tra la gente. Un uomo straordinario. Più forte delle sofferenze, anche quando le sue forze avevano iniziato a venir meno.
Don Giacomo Garabello, sacerdote della parrocchia della frazione Casabianca, si è spento domenica scorsa, in una tiepida sera di inizio aprile. Se n’è andato nella casa parrocchiale. La sue condizioni di salute erano andate via via peggiorando a causa dell’età. Aveva quasi 95 anni. Li avrebbe compiuti tra un mese.
La notizia della sua morte ha scosso l’intera comunità religiosa del chivassese, che si è stretta al dolore del piccolo paese.
Don Giacomo è stato canonico della parrocchia per più di 50 anni. Arrivò qui nel 1962.
E qui ha iniziato a guidare la sua comunità come nessuno aveva mai fatto. Da allora è diventato il punto di riferimento di tutti i cittadini.
Ad ogni celebrazione che riguardasse la frazione, come la Madonna del Buon Consiglio, ad ogni matrimonio o funerale che fosse era lui c’era. Per festeggiare insieme quando c'era da sorridere. E piangere insieme ai suoi fedeli quando purtroppo qualcuno se ne andava. Perché lui piangeva sul serio.
Tanti sono i momenti condivisi con il piccolo paese. Don Giacomo è stato capace di rivoluzionare le abitudini e le tradizioni dei verolenghesi. Aggiungendo alla comunità quel tocco di vita in più. Un esempio su tutti, la proiezione dei film di don Camillo e Peppone all'asilo, che hanno fatto ridere intere generazioni di bambini. E proprio a loro ha dedicato tutta la sua esistenza.
A lui si deve la nascita dell'oratorio San Grato, trent'anni fa. Ha preso e ristrutturato insieme ai genitori una casa che cadeva letteralmente a pezzi. Ha tagliato l'erba alta. Ne ha fatto la casa dei bambini. Quell'oratotorio oggi esiste ancora.
E poi il bicchierino di vermouth insieme agli amici, dopo ogni messa della domenica. Chi se li può scordare...
"Mi ricordo i suoi no ogni volta che chiedevamo qualcosa - racconta un anziano del paese -. Diceva poi vediamo,ma alla fine qualcosa ci faceva fare sempre. Pur di tenerci contenti".
È stato in grado di prendere la guida dell'asilo, quando le suore se ne sono andate. Per lui arrivavano allievi anche da Torrazza e Rondissone.
Per diverso tempo ha anche guidato la parrocchia di Verolengo e Borgo Revel, quando don Mantovani era malato.
Ha portato avanti la sua attività fino all'ultimo respiro.
A esprimere il suo cordoglio anche il sindaco Rosanna Giachello.
"Era il reverendo per eccellenza - lo ricorda -. Ha dato tantissimo alla parrocchia di Casabianca, mettendo in quello che faceva tutto se stesso. I cittadini erano la sua vita. Con loro aveva un rapporto speciale,di amicizia. Lo ricorderemo per sempre".
Il rosario di don Giacomo si è svolto ieri sera. I funerali sono previsti per oggi pomeriggio alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Casabianca.
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