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27 Novembre 2013 - 16:29
Approda in Tribunale ad Ivrea, sezione lavoro, il "caso Aresu". La costituzione a giudizio costerà al Comune circa 4800 euro secondo la delibera approvata lo scorso 7 novembre con cui la Giunta ha conferito l'incarico per la difesa dell'ente all’avvocato Simona Randaccio con studio a Rivarolo.
La vicenda è arcinota in paese ed ha origine nel 2010, all'epoca dell'ultima amminsitrazione Chiarabaglio. Luigi Aresu, classe 1949, nato a Teulada in provincia di Cagliari e residente ad Ozegna sporge una denuncia presso la stazione dei carabinieri di Rivarolo. Racconta di aver lavorato per due anni in nero retribuito dal comune per 5 euro al giorno. Esattamente dal luglio 2008 al settembre 2010. Fin tanto che l'amministrazione non avrebbe deciso di mandarlo a spasso, arrivando a staccargli addirittura la corrente dall'abitazione. Un'accusa pesantissima. Aresu, un povero diavolo, avrebbe eseguito per due anni piccoli lavori di manutenzione sul territorio in cambio di una paga misera, data in un modo anomalo. Il comune avrebbe versato dei contributi all'associazione Aib, coordinata peraltro dall'assessore all'agricoltura Bruno Germano. E l'Aib, a sua volta, ne avrebbe data una parte ad Aresu, come rimborso spese. La vicenda aveva già coinvolto sindacati e i servizi sociali.
Chiarabaglio ha sempre scansato le accuse. Ora, però, la patata bollente passa al suo successore, l'attuale Sindaco Enzo Francone. Il ricorso da parte di Aresu al tribunale del lavoro è stato notificato al Comune a mezzo di Ufficiale Giudiziario lo scorso 18 luglio ed acquisito al protocollo n. 2072. La Giunta (presenti il Sindaco e gli Assessori Bruno Germano e Luciana Berta) ha deciso di fare opposizione al "riconoscimento di presunte prestazioni lavorative non regolarizzate e non retribuite" ed ha autorizzato il Segretario Comunale all’assunzione di apposito impegno di spesa, imputato al bilancio di previsione 2013, per sostenere le spese professionali.
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