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25 Novembre 2013 - 12:06
A Romano Canavese la trasparenza è morta e sepolta. Da un pezzo. Dall'inizio del mandato l'Amministrazione Ferrero ha eliminato l'approvazione e lettura dei verbali delle sedute precedenti, classicamente primo punto all'ordine del giorno di tutti i Consigli Comunali. Ha posto il veto sulla presentazione di interrogazioni, interpellanze e mozioni. L'Assessore al bilancio Silvana Carletti si rifiuta persino di rispondere alle richieste di chiarimento della minoranza che evadano minimamente dai confini delle sue relazioni preconfezionate. Ma martedì sera la maggioranza ha toccato davvero l'apice dell'antidemocrazia. Sembra d'essere tornati ai tempi del fascismo, o del comunismo, in un'Amministrazione che, non a caso, ingloba gli uni e gli altri, dai "nostalgici" del Duce (per usare un eufemismo) ai rimasugli della considdetta "vecchia guardia".
"Da oggi la Giunta non darà più spiegazioni su domande di ordine tecnico" ha esordito la Carletti prima di aprire la seduta riparandosi dietro ad una sentenza del Consiglio di Stato del 27 marzo 2013. "Se già prima c'era poca democrazia adesso ce ne sarà sempre meno, è questione di trasparenza" ha tagliato corto il capogruppo della minoranza "Per un paese da vivere" Stefano De Bei. "In Consiglio Comunale si discute solo di questioni politiche. Ci sono altre responsabilità sugli atti" ha accennato con un ghigno insolitamente malefico il Sindaco Oscarino Ferrero. "Un sistema molto semplice – ha rimpallato Andrea Peruzzi di "Per un paese da vivere" – per ribaltare le responabilità dei dipendenti, come si suole fare in questa maggioranza". Indignato anche Dario Formento della minoranza "Libertà a Romano": "ma d'altronde quando in commissione ci viene detto che è così e basta è chiaro che non ha nemmeno senso convocarle". Pure dal pubblico si sono levati cori di indignazione. "Stia zitto lei, Presidente dell'asilo. Se vuole fare politica si dimetta dall'incarico" ha lanciato ancora una frecciatina malevola il primo cittadino rivolto al suo predecessore Antonio Conto, in piedi tra gli spettatori. "Non accetto che mi si parli in questo modo, qui sono un libero cittadino" ha ribattuto Conto.
Secondo l'opposizione la strategia è chiara. "Fate di tutto per proteggervi, avete paura" hanno sottolineato De Bei e Peruzzi ricordando alla Carletti che "l'Assessore è lei e non è nemmeno in grado di rispondere alle domande più semplici sul bilancio". Ed in effetti la Carletti è tanto brava ad introdurre punti programmatici leggendo relazioni già preparate ma non appena viene presa in contropiede va nel pallone. "Per questo c'è la ragioniera – continua a sbuffare da diverse sedute a questa parte -. C'è un ufficio apposta che si occupa di queste cose. Se non sapete dirmi il paragrafo esatto andate dalla ragioniera". Un po' misera come risposta per un'amministratice a cui spetta l'apposita delega e per la quale percepisce un'indennità annua di... Ah, a proposito. E' mistero sui costi della politica. L'Amministrazione non ha nemmeno ancora pubblicato gli stipendi, come la legge impone da fare, da quest'anno, anche nei Comuni sotto i 5mila abitanti per il fine della tanto lodata "trasparenza".
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