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Fondazione Via Maestra: atto finale?

Fondazione Via Maestra: atto finale?
Fondazione Via Maestra: atto finale? La domanda è legittima se si leggono gli ultimi documenti prodotti dall’Amministrazione comunale. Il primo: il 21 febbraio è stata notificata ai consiglieri comunali (quindi anche a me) la convocazione congiunta delle due commissioni  consiliari 1° e 3° (bilancio e cultura) con all’ordine del giorno: Fondazione Via Maestra – scioglimento – atto d’indirizzo, e in allegato il testo della delibera. Insomma, tutto pronto per fare il consueto e previsto passaggio in Commissione ed andare in Consiglio Comunale il 7 marzo per l’approvazione finale (ci sarà il tempo, nelle sedi appropriate, per entrare nel merito della scelta, e spiegare l’infondatezza delle motivazioni, nonché l’inutilità del risultato finale). A distanza di 3 giorni, il 24 marzo, il secondo: viene notificato ai consiglieri uno strano e curioso comunicato stampa dal titolo “Fondazione Via Maestra: il sindaco informa”. Scorrendo il testo, la premessa evidenzia l’avvio di percorso di revisione che dovrebbe portare ad un non ben precisato modello più funzionale di conduzione dei servizi pubblici, “…è in questo scenario che lunedì 27 febbraio p.v., si terrà il primo incontro della Commissione Consiliare1 (Partecipate) congiuntamente con la Commissione 3 (Cultura), che tratterà, tra i punti all’ordine del giorno (a dire il vero è l’unico punto) l’argomento “Fondazione – scioglimento”. Saranno oggetto di discussione l’efficacia dei servizi erogati alla comunità ….Concordia …. Biblioteca ….manifestazioni e attività curate dalla Fondazione al fine di far emergere evidenze specifiche ed opportunità da analizzare e recepire. … Per questo motivo verrà garantita la massima attenzione affinché il tema sia approfondito adeguatamente, e non venga strumentalizzato politicamente.” Ancora “Si prevede perciò un attento percorso di analisi e approfondimento che porterà alla definizione di una soluzione, che auspichiamo potrà essere rispondente alle attese di tutti i cittadini e ampiamente condivisa”. Discussione? Approfondito adeguatamente? Attento percorso di analisi e approfondimento? Definizione di una soluzione ampiamente condivisa? Ma di quale definizione di soluzione stiamo parlando, se la delibera di scioglimento è già pronta e impacchettata per essere votata. L’unica discussione possibile è quella ex-post su una scelta già compiuta. Non c’è nessun percorso di analisi e di approfondimento in vista, altrimenti non ci sarebbe un atto amministrativo pronto per l’uso; atto che, al contrario, sarebbe redatto solo al termine di un simile percorso, proprio perché nessuno (prima) ne conosce l’esito. Ora, è evidente l’incongruenza tra il comunicato stampa del sindaco (successivo, dettaglio da non trascurare) e l’atto deliberativo notificato ai consiglieri comunali. Escludendo si tratti di un’ingenuità, né di un maldestro tentativo di prendere in giro consiglieri e cittadini, facendoli discutere inutilmente su una scelta già fatta (almeno speriamo!), di cosa ci sta informando il sindaco? La scelta di liquidare un ente non è cosa da poco. Un comunicato stampa avrebbe avuto senso prima della notifica di convocazione; se fatto dopo, è superfluo, a meno che il senso non sia un altro: integrare e, forse, correggere il tiro… Quel comunicato, a leggerlo meglio, sembra sempre più una richiesta di aiuto. Forse il sindaco non è così convinto che la chiusura della Fondazione sia cosa buona e giusta ma ormai la situazione è sfuggita di mano: la delibera è stata notificata. Come si fa a tornare indietro? Una possibilità è che la delibera non arrivi in Consiglio. Altrimenti, il sindaco sarà costretto a votare una scelta che non condivide (a meno che non dichiari apertamente il suo pensiero) e, successivamente, cercare di convincere il Collegio dei Fondatori di Via Maestra circa la bontà dello scioglimento. In quella sede, ricordiamolo ai distratti, serve l’unanimità, altrimenti con buona pace del gruppo consiliare dei 5 stelle (o parte di essi) e dell’assessore Castagno, seppur con tutti gli atti d’indirizzo possibili, la Fondazione resta lì dov’è. E per quale motivo gli altri due membri del Collegio dovrebbero votare una cosa in cui neanche il sindaco crede più di tanto. Ps. Ma in questa Amministrazione, chi decide gli atti che vanno in Consiglio e, soprattutto, chi decide cosa c’è scritto in questi atti?
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