Contrordine compagni! La roggia Campagna è pubblica. Almeno nel tratto lungo le discariche. A novembre per i tecnici regionali non era pubblica, adesso sì. L’occasione del ravvedimento è stata un’interrogazione dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, primo firmatario il capogruppo Giorgio Bertola. La roggia Campagna, col nome ufficiale di “Bealera di Chivasso e Montanaro”, è definita acqua pubblica in tutto il suo corso dal Regio Decreto 1775 del 1933. E’ l’atto dal quale cominciano gli enti pubblici quando menzionano quel corso d’acqua. In “tutto il suo corso” vuol dire dalla nascita nell’Orco a Foglizzo, attraverso Montanaro, e fino alla foce nel Po in territorio chivassese ai confini con Verolengo (regione Arianasso / Poasso). La Bealera compare al n. 363 dell’elenco delle acque pubbliche della Provincia di Torino. Il carattere pubblico ne assicura una maggior tutela e stabilisce maggiori vincoli. Per settant’anni il suo carattere pubblico non è stato messo in discussione. Nemmeno dalla Giunta Regionale del Piemonte, quando nel 2015 adotta il nuovo Piano Paesaggistico e lo sottopone agli enti locali prima di presentarlo in consiglio regionale per la sua definitiva approvazione. Che non è ancora avvenuta. E qui si infila il Comune di Chivasso. Guarda caso nel 2015, mentre SMC presenta il progetto Wastend. In febbraio e in luglio il Comune chiede alla Regione di “ridurre il vincolo” del tratto lungo le discariche e di arretrarlo addirittura al confine con Montanaro. Il Comune tira fuori una sentenza del TAR del 2001: nella quale i giudici amministrativi prendono uno svarione, sostengono che “roggia Campagna” e “Bealera di Chivasso e Montanaro” sono due distinti corsi d’acqua e che davanti alle discariche passa solo la roggia Campagna. E’ ben vero, conclude il TAR, che la Bealera è pubblica, ma la roggia Campagna no. Alla Regione non è mai importato niente della sentenza del TAR. Ha sempre tirato dritto e considerato pubblica la roggia. Ma evidentemente l’insistenza del Comune qualche risultato lo ottiene. Quando a novembre Marco Marocco del M5S chiede spiegazioni, il dirigente regionale Adriano Bellone risponde a sorpresa che per la Regione vale la sentenza del TAR: ergo quel tratto di roggia Campagna non è pubblica. L’inattesa conversione giuridica di Bellone, che manco si è degnato di eseguire un sopralluogo, non convince i 5 stelle. I quali tornano alla carica. I loro consiglieri regionali interrogano l’assessore all’ambiente Alberto Valmaggia. Pochi giorni fa la risposta con il nuovo cambio di idea. La sentenza del TAR non viene più nemmeno citata. Ora per la Regione vale di nuovo il Regio Decreto del 1933. La roggia è acqua pubblica in tutto il suo corso. E’ dunque pubblica anche nel tratto lungo le discariche. E’ anche pubblica dove gira intorno al terreno nel quale, in base al progetto Wastend, dovrebbe sorgere l’impianto di riciclo dei rifiuti. Quello che SMC deve comprare da Chind. Conclude Valmaggia: abbiamo chiarito, non serve il sopralluogo. Tutto chiaro? No, non tutto lo è. A conferma che la Regione continua a fare confusione. E che alzare il sedere ed effettuare un sopralluogo nella lontana Chivasso (mezz’ora di automobile) non sarebbe una cattiva idea. Nelle mappe allegate alla risposta di Valmaggia la roggia Campagna / Bealera di Chivasso e Montanaro è tracciata solo fino al Molino Coccarello, all’estremo Sud delle discariche. Da Montanaro al Coccarello. Poi scompare. Eppure dal Coccarello al Po mancano almeno tre chilometri… Ne riparleremo.
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