Cerca

CHIVASSO. Crisi Waste: Consob boccia il bilancio 2015

CHIVASSO. Crisi Waste: Consob boccia il bilancio 2015

La discarica di Chivasso

Due fatti avvenuti fra dicembre e gennaio potrebbero aggravare la crisi del Gruppo Waste Italia, che controlla Waste Italia SpA che a sua volta controlla SMC, la società che possiede le discariche di Chivasso e il 48,85% di Seta. Le critiche di Consob Con un comunicato consultabile sul suo sito informatico il Gruppo Waste Italia avvisa che Consob, l’autorità di vigilanza sulla borsa e sulle società quotate in borsa, ha formulato l’ipotesi che, nella redazione del bilancio 2015 e nella relazione semestrale del giugno 2016, il Gruppo non si sia attenuto ai principi contabili stabiliti dalla normativa. Consob invita il Gruppo a precisare meglio e questi informa che il 1° febbraio emetterà un nuovo comunicato. Non ci addentriamo nei tecnicismi della questione. Cerchiamo di coglierne la sostanza. Consob ritiene che dei due documenti il Gruppo abbia messo in conto due eventi positivi che per ora non si sono ancora avverati. Il primo è la rinegoziazione del debito dovuto ai 200 milioni di bond che Waste Italia SpA ha emesso nel 2014 con scadenza 2017. La società non ha pagato le due cedole di maggio e novembre, pari a 10 milioni ciascuna. Pertanto ha proposto ai detentori dei bond di “ristrutturare” o rinegoziare il debito: presumibilmente la proposta è di allungare i tempi della restituzione e del pagamento delle cedole. Il Gruppo ha sempre dichiarato di confidare in una positiva conclusione delle trattative entro la fine del 2016. Ma ciò non è accaduto. Ricordiamo che la questione riguarda anche SMC: come altre controllate del Gruppo la società delle discariche chivassesi è garante dei bond e pertanto potrebbe venire travolta da un eventuale crack delle controllanti. Il secondo evento sarebbe l’approvazione del progetto Wastend presentato a Chivasso da SMC. Nei documenti diffusi nell’anno scorso il Gruppo prevedeva un miglioramento dei conti in seguito all’approvazione del progetto, o meglio al rilascio da parte di Città Metropolitana dell’autorizzazione a realizzarlo. Ma questa autorizzazione non è stata ancora ottenuta. Attendiamo ora il comunicato del 1° febbraio e ne daremo conto. Aggiungiamo che il progetto Wastend riguarda pure Chind, la società mista pubblico-privata della quale il Comune possiede il 55%. Nel progetto è prevista la costruzione di un impianto di recupero e riciclo dei materiali in un terreno di Chind Un’area di 70.000 metri quadri. SMC la pagherebbe 3 milioni di euro. La cifra salverebbe Chind, o almeno ne allungherebbe la vita o l’agonia. Le due società hanno sottoscritto un preliminare di acquisto subordinato ovviamente all’approvazione del progetto Wastend. Ma i tempi del procedimento Wastend si sono allungati e le due società hanno più volte prorogato la data entro la quale il contratto deve venire perfezionato. Ma Chind ha concordato con le banche creditrici un piano di rientro che naturalmente ha una scadenza. Se i 3 milioni non arrivano l’accordo con le banche salta e deve venire rivisto, sempre che le banche siano d’accordo. A fronte dell’aggravarsi delle condizioni finanziarie di Chind, l’ormai ex liquitatore Chiara Casalino aveva proposto agli azionisti di chiedere il concordato preventivo.  Proposta bocciata e Casalino “saltata”, con Chind che cerca un altro liquidatore... Vedi l’avviso pubblicato pochi giorni fa nell’albo pretorio. La Provincia di Savona sospende l’AIA a Ecosavona Nei guai è anche un’altra controllata di Waste Italia. Si tratta di Ecosavona: il 70% è di Waste e il restante 30% degli enti locali. La società conduce le due discariche di Bossarino e di Boscaccio nel Comune di Vado Ligure. La società ha pagato l’ecotassa dovuta agli enti locali solo fino al primo trimestre del 2015. Nel prosieguo ha versato solo degli acconti. L’anno scorso la Provincia ha sollecitato il pagamento degli arretrati e minacciato di sospendere l’Autorizzazione Integrata Ambientale che consente alla società di conferire i rifiuti nelle due discariche. Poiché Ecosavona ha continuato a non versare il dovuto, nel frattempo salito a oltre un milione di euro, il 24 gennaio la Provincia ha sospeso l’autorizzazione al conferimento a Boscarino. La sospensione varrà fino a che Waste Italia non avrà saldato il debito. Anche SMC è in debito verso il Comune di Chivasso. Il debito ammonta a circa un milione di euro di ecotassa. In giugno il Comune ha incaricato un legale di avviare le procedure del recupero coattivo del credito. Inoltre, come sappiamo dalle carte della Provincia, SMC non ha ancora depositato parte della fideiussione relativa alla “messa in sicurezza” delle falde acquifere contaminate. Il 12 ottobre il Comune ha emesso un’ordinanza, che non abbiamo ancora ottenuto dal Comune nonostante i solleciti.  
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori