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CASALBORGONE. Una pubblicazione sull’Albo Pretorio viola la privacy dei cittadini

CASALBORGONE. Una pubblicazione sull’Albo Pretorio viola la privacy dei cittadini
Ormai a Casalborgone non esiste più alcuna forma di rispetto per i cittadini. Quello che è avvenuto ha dell’incredibile. Sull’albo pretorio digitale è stato pubblicato ”l’avviso di liquidazione per omesso pagamento Tasse Raccolta Rifiuti Solidi Urbani (TARSU) anni 2011-2012”. Di cosa si tratta? Si tratta della notifica indirizzata ad un casalborgonese dell’applicazione delle sanzioni amministrative per omesso pagamento delle imposte sopracitate. Si tratta di un documento riservato, che venga reso pubblico è di una gravità assoluta. Le notifiche devono essere consegnate al destinatario e non a chiunque proprio per il rispetto della privacy, figuriamoci se è ammissibile pubblicarle integralmente sull’albo pretorio e soprattutto perchè solo questo, visto che l’avviso di acceramento porta il numero 1038/2016? Possibile che quel cittadino sia rimasto l’unico inadempiente per quel periodo? Ormai a Casalborgone tutti i diritti vengono violati, a cominciare dal diritto della proprietà calpestato nel regolamento di Polizia Rurale, approvato da quest’amministrazione, fino al diritto alla privay. Ma chi è l’autore di tutto ciò? Manco a dirlo, il documento pubblicato fa capo all’Ufficio Tributi e porta la firma del funzionario responsabile Dr. Conrado Fabrizio. Si avete capito bene sempre lui: Vice Sindaco, Assessore al Bilancio,  Responsabile del Servizio, ma anche titolare di Trisoft, la ditta che proprio per i tributi di quegli anni aveva ottenuto, con delibera di Giunta Comunale, l’incarico diretto di effettuare gli accertamenti per conto del Comune di Casalborgone. Quell’incarico prevedeva  a favore di Trisoft una quota relativa alle pratiche svolte ed una percentuale relativa all’incassato. È quindi legittimo il dubbio che il signor Conrado non sia solo interessato a fare incassare i tributi dovuti all’Ente, ma anche ad incassare le percentuali sull’incassato del periodo in cui Trisoft era titolare degli incarichi. Comprendiamo quindi che sia disposto ad utilizzare qualsiasi mezzo pur di incassare i soldi dei cittadini, ma arrivare a violare la privacy è veramente troppo. E dire che proprio Fabrizio Conrado, in sede di Consiglio Comunale,  sosteneva che fosse stata violata la sua privacy per la condivisone su un social network della “visura camerale di Trisoft” che è un documento pubblico. Comprendiamo il suo imbarazzo nei confronti della popolazione, ma si trattava pur sempre di atti pubblici. In questo caso si tratta di un atto riservato. Inoltre non si comprende la motivazione della pubblicazione sull’albo pretorio, che non ha nessuna rilevanza ai fini della notifica. Certo che se il “super esperto in riscossioni” usa gli stessi metodi anche nell’esecuzione degli incarichi presso la sua azienda, i Comuni che gli hanno affidato degli incarichi hanno poco da stare tranquilli. Ma anche i casalborgonesi hanno poco da stare tranquilli, a chiunque potrebbe capitare di vedere pubblicato all’Albo Pretorio una qualsiasi notifica. Il fatto è grave, ma non è meno grave che il Segretario Comunale lo abbia consentito, ma non è il solo corresponsabile della vicenda, la stessa responsabilità riguarda anche il Sindaco, che, almeno sulla carta, dovrebbe essere il garante della privacy del Comune.
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