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CHIVASSO. Arriva il “Circo Millennium” in città, gli animalisti protestano

CHIVASSO. Arriva il “Circo Millennium” in città, gli animalisti protestano

Circo

In un’ordinanza del Comune si legge che il Circo Millennium si attenderà nel piazzale Libertini tra il 10 e il 16 gennaio. Dal sito del circo si ricava che vi si esibiscono degli animali. A Chivasso animali in gabbia erano comparsi in agosto nel Parco Mauriziano nel giorno della fiera patronale. In settembre nei locali di una bocciofila si era svolta una mostra di canarini. La locandina recava il logo del Comune di Chivasso. Questo giornale ne aveva dato notizia sottolineando le sofferenze alle quali gli animali vengono sottoposti al solo scopo di far divertire. 

Ci aveva sorpreso l’insensibilità del Comune e dell’amministrazione, che con il logo legittimava le esposizioni di animali imprigionati in gabbia. Ora è la volta di un circo. Eppure risale addirittura al 1978 una dichiarazione dei diritti degli animali approvata dall’Unesco: “Art. 10. A) Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo. B) le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale”.

E non si tratta solo di dignità degli animali. Si tratta anche delle loro sofferenze. Ne scrivono LAV, LIPU, LIDA e tante altre associazioni in una lettera ai sindaci: “il lungo e ripetitivo addestramento obbliga gli animali a compiere esercizi innaturali, contrari alle loro caratteristiche di specie, come documentato dagli studi etologici. In più occasioni associazioni animaliste hanno avuto modo di documentare, con agghiaccianti filmati clandestini, le ripetute torture di addestratori senza scrupoli che fanno uso della frusta, di piastre roventi, di bastoni uncinati, di catene, su animali deliberatamente indeboliti da fame e sete, unici mezzi forse che permettono di costringere orsi a pedalare sulle biciclette, leoni a mantenere le fauci spalancate quando il “domatore” vi infila la testa, elefanti a restare in piedi su due zampe, e via enumerando”.

La lettera sottolinea “il ruolo che il circo svolge su un pubblico prevalentemente giovane, e le inevitabili ripercussioni sotto il profilo pedagogico… i bambini non vanno fatti divertire davanti alla sofferenza di animali soggiogati alla volontà dell’uomo, costretti loro malgrado a fare ciò che la loro natura non prevede: sarebbe solo una forma di dis-educazione, un insegnamento che porta a fare a meno della pietà e dell’empatia”.

Non stiamo dicendo che il circo che troveremo in piazzale Libertini ricorre ai mezzi crudeli indicati dalle associazioni. Non lo possiamo sapere. Tuttavia è bene vigilare. E’ utile che la Polizia Municipale e la Forestale verifichino almeno il rispetto delle linee guida CITES. 

Certo il Comune non può negare il suolo pubblico ai circhi con animali. Potrebbe però esprimere pubblicamente la propria contrarietà e deplorare questo genere di spettacoli. Potrebbe adottare un regolamento che scoraggi gli attendamenti: ad esempio individuando per i circhi un’area fuori mano, lontana dal centro. Potrebbe auspicare, e chiedere l’approvazione di una legge nazionale apposita. 

In Parlamento giace una proposta di legge depositata quattro anni fa dal Movimento 5 Stelle. Alla fine del 2016 non era ancora stata nemmeno calendarizzata. Essa dispone il divieto di “utilizzazione degli animali nei circhi, negli spettacoli e nelle mostre itineranti”. Vieta “l’allevamento, la detenzione, l’addestramento e l’impiego di animali a scopo di lucro o per fini espositivi”. Oggi i circhi sono finanziati con soldi pubblici. A questo riguardo la proposta di legge esclude da qualsiasi contribuzione pubblica “gli spettacoli dal vivo che utilizzano animali… comprese le esibizioni di tipo circense o durante le quali gli stessi animali possono provare dolore, sofferenza, angoscia o stress prolungato”. Incarica il ministero competente di provvedere alla ricollocazione degli animali. La legge non è contraria ai circhi e stabilisce che il Fondo unico per lo spettacolo ne aiutati finanziariamente la trasformazione in strutture senza animali. La proposta intende infatti contribuire “alla tutela dello spettacolo circense, del teatro viaggiante e del teatro di burattini, marionette e pupi”.

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