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TORRAZZA. Passa la Tav della Valle di Susa. Lo smarino finisce a Torrazza

TORRAZZA. Passa la Tav della Valle di Susa. Lo smarino finisce a Torrazza

Nei giorni scorsi i due rami del Parlamento hanno approvato la costruzione del tratto internazionale della linea ferroviaria Torino-Lione, nota come TAV della Valle di Susa. Hanno votato a favore Partito Democratico, Forza Italia, Nuovo Centro Destra, Ala, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Contrari il Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana. Entro gennaio l’accordo tra i due paesi sarà ratificato dalle assemblee nazionali francesi.

L’approvazione riguarda Torrazza perché parte dello “smarino”, il materiale di scavo del tunnel di 57 chilometri, sarà portato in deposito definitivo nella cava Cogefa-Trama sulla strada provinciale per Rondissone. Lo smarino contiene amianto, per la semplice ragione che le montagne dal quale viene estratto racchiudono quella sostanza. E’ pericoloso quell’amianto per le popolazioni? Per gli oppositori della grande opera lo è, per i costruttori no.  

Il progetto prevede che lo smarino arrivi in treno. Per trasportarlo fino alla cava sarà necessario costruire uno scalo di tre binari fra la stazione ferroviaria e Borgoregio. E poi un tratto di ferrovia fra lo scalo e la cava. Per far passare i binari sotto la strada per Saluggia e sotto un’area edificata verrà costruita una galleria di 260 metri. 

Sia il Coordinamento Ambientalista Torrazzese sia la minoranza consiliare allora guidata dall’attuale sindaco Massimo Rozzino si opposero al progetto. Nel maggio del 2013 la minoranza denunciò il pesante impatto ambientale che l’intervento avrebbe avuto sul territorio e mandò agli enti autorizzatori dettagliate osservazioni critiche. Da sindaco Rozzino ha confermato la propria contrarietà nel luglio 2014.

Intanto a Torrazza un deposito di materiale contenente amianto c’è già: la discarica di Località Fornace Nigra, lungo la circonvallazione, è infatti autorizzata ad ospitare materiale contenente amianto. Nell’estate scorsa vi fu depositato il materiale proveniente dai cantieri di un’altra TAV, quella del Terzo Valico tra la Liguria e la provincia di Alessandria. Il cantiere di Cravasco era stato sequestrato per la gestione irregolare dell’amianto e la società incaricata della bonifica lo portò a Torrazza. In primavera la discarica era stata protagonista di un episodio preoccupante. In due giorni ventosi tra marzo e aprile l’ARPA rilevò gravi irregolarità nella gestione dei rifiuti contenenti amianto. Città Metrolitana emanò un “provvedimento di diffida” a carico della proprietà. 

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