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23 Dicembre 2016 - 08:09
Coppo Paolo, ex-sindaco di Pont Canavese
L’area dell’ex-conceria Bertoldi è stata bonificata oppure no? E al posto di quegli edifici fatiscenti cosa sorgerà? Su questo nuovo mistero pontese si accettano scommesse.
Nel corso del consiglio comunale del 14 ottobre, il sindaco Coppo aveva affermato che la bonifica era cosa fatta; in quello del 6 dicembre che sta per essere fatta. L’osservazione diretta del sito conferma la seconda ipotesi: è evidente a tutti che, dal momento dell’acquisizione da parte del Comune, non è stata spostata una sola losa né è stata strappata un’ erbaccia. Resta da capire come sia possibile, in un consesso pubblico come un consiglio comunale, dichiarare una cosa in una seduta e smentirla in quella successiva.
Per capirci qualcosa la consigliera di opposizione Maria Grazia Trucano aveva presentato il 29 ottobre una richiesta di Accesso agli Atti, che le è stata concessa quasi un mese più tardi. Da questi si apprende che “la bonifica è in corso di esecuzione e verrà effettuata a carico della parte cedente” e che la verifica ambientale era stata effettuata a fine 2015 dal geologo Stefano Davide Murgese. Da questo studio risulta che i due terreni facenti parte della proprietà in questione (quello a livello della strada, ceduta gratuitamente al Comune, e quello sovrastante, dichiarato edificabile) sono di natura alluvionale, costituiti da “depositi alluvionali eterogenei, caratterizzati da una permeabilità per porosità variabile da media ad alta”. Dalle indagini effettuate non è stata rilevata presenza di falda acquifera: non sappiamo però sino a quale profondità si siano spinte le analisi. L’esame dei campioni di suolo prelevati parrebbero rassicuranti agli occhi di un profano: ma questo è un settore nel quale può addentrarsi chi conosce la materia poiché, nel linguaggio tecnico, spesso si utilizzano definizioni che solo chi è del mestiere riesce ad interpretare correttamente.
Quel che invece può capire chiunque è la destinazione annunciata di quel sito: “Parcheggio pubblico attrezzato con un’area alberata-filtro a nord-ovest”.
Non si era detto che una parte del terreno sarebbe stato utilizzato per allargare la strada ma che la destinazione prevalente sarebbe stata ad area verde (tanto che c’era chi vi ipotizzava uno spostamento del Parco-giochi)?.
Qualcuno tra i presenti all’ultimo consiglio è sobbalzato sulla sedia udendo la segretaria comunale parlare di “piazzale” ed ha pensato che avesse preso un granchio. Macché! Sta scritto nero su bianco; solo che ancora una volta, ciò che si dice è diverso da quello che si scrive e ciò che si dice oggi è diverso da quello che si dirà domani.
Come la mettiamo, però, con il “Consumo di Suolo”?
Il sindaco, proprio in consiglio, si è scagliato contro Pier Mauro Rolando che ne parlava a proposito del Polo Scolastico ed ha detto che “con la bonifica dell’area ex-conceria, toglieremo 6.000 metri cubi di cemento”.
Anche se tutto il terreno acquisito diventasse area verde, basterebbe l’edificabilità concessa ai proprietari nella zona soprastante per vanificarne i benefici; se poi al cemento si sostituisce l’asfalto, forse la terminologia utilizzata dal primo cittadino non era appropriata. Il suolo non si consuma soltanto se vi si costruisce sopra un edificio di venti piani ma anche se si impermeabilizza un terreno realizzandovi un parcheggio.
Leggendo il documento consegnato alla consigliera Trucano sorge una curiosità: la “proprietà cedente” ha nome Bernardo Bertoldi.
Si tratta di un erede o l’area risulta ancora intestata al vecchio proprietario della conceria, da tempo passato a miglior vita?
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