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LEINI. Addio alla "pasionaria" Gabriella Filippi

Per anni ha vissuto in prima persona e raccontato ai leinicesi le battaglie della Singer e le lotte per i problemi della scuola, della salute, delle donne. La “pasionaria” Gabriella Filippi, 74 anni, se n’è andata per sempre venerdì a mezzogiorno. Un brutto tumore non le ha lasciato scampo. La sua è stata una vita piena. Ha fatto parte di Lotta Continua, è stata tra le fondatrici dei Cobas a Torino e di Democrazia Proletaria a Leini ed è stata nel nucleo che si è occupato del giornale di paese “La Piazzetta”, Filippi è arrivata a Leini negli anni ’70. “La città a quei tempi contava 8mila abitanti - racconta l’amico e “compagno” Guerrino Babbini - c’erano solo 3 medici di base, avevamo bisogno di trovarne uno. Allora mi presenteranno Francesco Caccavari, detto ”Ciccio”, che si disse disponibile a venire a Leini. Ciccio era il marito di Gabriella”. La coppia ha preso casa nella cittadina nel ’74. Lei, intanto, insegnava presso l’istituto tecnico di Settimo. “Ben presto ci siamo conosciuti meglio - prosegue Babbini - e abbiamo cominciato a fare insieme tutte le attività per mettere in risalto i problemi dei servizi, dei diritti, dell’amministrazione”.  Tutte battaglie che il gruppo raccontava ai cittadini tramite “La Piazzetta”. “Usciva in mille copie e veniva pagato in abbonamento o acquistato in edicola - aggiunge -. Sopra quel giornale abbiamo scritto ogni cosa riguardante Leini, in primis la lotta della Singer. Gabriella era l’anima grafica del giornale”. L’esperienza è durata dal ’75 fino all’87. Pochi anni dopo ha preso casa a Moncalieri, dove abitava tutt’ora. “È stata una “pasionaria” fino alla fine - dice Babbini -. Anche quando è andata via da Leini ci siamo spesso ritrovati nelle lotte per il lavoro, in Val Susa, in vari convegni. Negli ultimi tempi ha continuato le sue battaglie anche in carrozzina. Gabriella era l’entusiasmo in persona, aveva veramente una forma mentis politica “di classe”. Ha dato un grande apporto alla comunità leinicese  scrivendo alla popolazione dei problemi e degli inghippi politici. Era una compagna su cui potevi sempre contare”. Aveva due figlie e viveva col compagno Diego Margon, anche lui membro di spicco dei Cobas.
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