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CIRIÈ. Michele Chiadò, una vita nel mondo dello spettacolo

Associazioni, cultura, teatro, televisione e cinema. Una vita nel mondo dello spettacolo quella di Michele Chiadò, classe ‘55, ciriacese doc. Dopo aver concluso le scuole elementari e medie nella città dei D’Oria ha preso il diploma come perito elettrotecnico a Torino. Ha cominciato da giovane a lavorare in comune nel settore Sociale, poi nell’Istruzione. Adesso segue l’assessorato alla Cultura. Fuori dalle porte del Municipio il mondo dello spettacolo. I corsi all’Accademia di Arte Drammatica con la maestra Margherita Fumero, la collaborazione con il gruppo Teatro Specchio dell’Ars et Labor sotto la guida di Sergio Saccomandi, quella con Germana Erba del Teatro Nuovo, fondatrice a Ciriè della scuola comunale di danza. Ha collaborato con Arturo Brachetti negli anni ’90, con il corpo di ballo della Scala di Milano (nomi del calibro di Carla Fracci e Roberto Bolle). È legato anche alla compagnia teatrale Mirabilia di Alessio Olivetti e Andrea Murchio e con il gruppo di giovani artisti Artemista Absintium. Negli anni ’80 si è occupato di uno trasmissione per bambini sulla radio locale di Ciriè. Con Achille Judica Cordiglia ha realizzato diversi documentari storici. Ha lavorato per tre stagioni in Rai per il programma Voyager di Roberto Giacobbo. Per quanto riguarda il cinema e la televisione può vantare collaborazioni con Lino Banfi, Maurizio Zaccaro, Sergio Martino, Carlo Rizzani, Luca Barbareschi, Marco Bellocchio, Fausto Brizzi. E nientepopodimeno che con Paolo Sorrentino, premio Oscar, interpretando una piccola parte nel “Il Divo”. L’hanno scorso, poi, la pubblicità della Brondi. È sposato con un figlio e ha una nipote. Insomma, non riesci a stare fermo un attimo.. “È perché sono un Ariete!” (sorride ndr) Quando hai scoperto la passione per il mondo dello spettacolo?Mio padre ha sempre recitato, era legato alla filodrammatica sia dell’Ars et Labor sia della parrocchia di San Giuseppe. Fin da piccolo mi portava alle prove, ma a me non piaceva. A 15 anni poi ho iniziato a recitare in parrocchia, nella parte di un giovane in una commedia. Da lì è partito tutto”. Com’è la vita da artista? “Sottolineo che non è il mio lavoro primario. Il cinema è bello perché ti fa conoscere tanta gente, ma è il teatro che ti avvicina di più al pubblico. Quando ho recitato al Regio di Torino, nel momento in cui si aperto il sipario, sul palco c’ero io davanti a 1.200 persone in una serata di gala. Sono grandi soddisfazioni. Certo che ci vuole studio e impegno!”.  Chi sono le tuo fonti di ispirazione? “I grandi dello spettacolo, ad esempio Albertazzi e Fo. Insomma, i grandi personaggi del teatro classico”. A Ciriè, rispetto ad altre realtà, quanto è sviluppato il mondo dello spettacolo? “Non avendo un teatro ha possibilità limitate. Fortunatamente c’è il Magnetti della parrocchia, dove organizziamo la kermesse annuale. Sicuramente sarebbe importante avere uno spazio polifunzionale in città che permetterebbe di fare davvero teatro, sarebbe un grande vantaggio. Adulti e ragazzi che vogliono fare teatro ci sono, ma non hanno molti spazi. Eventi come musical, balletti e saggi di danza difficilmente si possono portare a Ciriè”. L’associazionismo culturale è vivo a Ciriè? “Sì. Ci sono tante associazioni che fanno molte cose e sempre a prezzi bassi se non gratuiti. Come detto, mandano le strutture. La gente in città ha voglia di eventi culturali, le manifestazioni di questo tipo infatti hanno sempre seguito”. Te lo chiedo da artista… Come deve muoversi l’amministrazione per favorire la cultura? “La cultura è un punto forte del programma di questa amministrazione, quindi oltre a continuare il lavoro di questi anni può ancora migliorare trovando uno spazio adatto per gli eventi. L’auspicio è questo. Senz’altro, nei prossimi anni, l’amministrazione porterà cose nuove a livello culturale in città”. Qual è il tuo sogno? “Il sogno che avevo era di recitare, l’ho realizzato e lo sto realizzando ancora oggi. Ho avuto la fortuna di lavorare in teatri prestigiosi, di far parte di trasmissioni televisive di alto livello e di partecipare a film di registi che hanno vinto l’Oscar. Insomma, ho fatto un casting con Sorrentino. Ogni giorno è un sogno da realizzare”. Come continuerà il tuo impegno per la vita culturale della città? “Adesso inizia la stagione teatrale, che mi impegnerà molto. Il mio impegno per portare la cultura nelle varie sfaccettature in città è costante”.
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